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Cronaca Caltagirone

Alberi di sughero "spogliati" dalla corteccia nella riserva di Santo Pietro: 8 denunce

I militari hanno individuato due depositi della zona artigianale di Caltagirone, di proprietà della stessa ditta dove avevano riscontrato la presenza di una grande quantità accatastata di sughero

I carabinieri della stazione di granieri hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, nei confronti di 8 persone tra i 24 ed i 57 anni, tutte ritenute responsabili di ricettazione in concorso. La vicenda aveva avuto inizio nell’ottobre dello scorso anno quando i militari, nel corso della normale attività di controllo del territorio, avevano constatato l’avvenuta decorticazione da parte di ignoti ladri del sughereto della riserva naturale di Santo Pietro, nel comprensorio di Caltagirone. Era chiaro sin da subito che l’asportazione del prezioso materiale, oltre all’ingente danno economico arrecato a beni dello Stato in una zona tutelata da diversi vincoli di natura ambientale e naturalistica, avrebbe provocato un inevitabile deterioramento delle piante con il prevedibile loro indebolimento vegetativo.

Le immediate attività d’indagine, originariamente attivate da una capillare attività info investigativa e quindi al monitoraggio su vasta scala delle aziende operanti nello specifico settore della lavorazione del sughero, hanno consentito ai militari d’individuare due depositi siti nella zona artigianale di Caltagirone e di proprietà della stessa ditta, dove con attività di controllo visivo a distanza, avevano riscontrato all’interno di essi la presenza di una grande quantità accatastata di sughero. L’esecuzione di una perquisizione, delegata dalla Procura della Repubblica, ha infine confermato il possesso da parte del 57enne amministratore della ditta di ben 92 quintali di sughero che, sottoposto ad analisi qualitative di laboratorio, sono risultati essere provenienti proprio dal bosco di Santo Pietro, così fornendo indiscutibile riscontro all’attività investigativa. Nel prosieguo delle indagini attraverso la disamina della documentazione rinvenuta e non formalmente tenuta, attestante l’acquisto del sughero asportato e già acquisita nel corso della perquisizione, è stato possibile giungere all’identificazione dei 6 personaggi che ne avevano curato la fornitura ed il suo trasporto all’imprenditore caltagironese, nonché ad un ulteriore acquirente di Castelvetrano, in provincia di Trapani anch’egli indagato.

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