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Cronaca

Alloggi popolari ed emergenza abitativa, il Sunia chiede un tavolo di lavoro

La segretaria provinciale Giusi Milazzo, in particolare chiede al vice sindaco Bonaccorsi, “di attivare urgentemente un ‘tavolo di lavoro’ cittadino riunendo le forze sociali e sindacali, le istituzioni interessate, le associazioni

Il Sunia di Catania, il sindacato degli inquilini, chiede che vengano subito utilizzate le opportunità che la normativa nazionale ha attivato per riqualificare l’edilizia popolare e per rigenerare i tessuti urbani ampliando l’offerta di alloggi pubblici e sociali senza ulteriore consumo di suolo. La segretaria provinciale Giusi Milazzo, in particolare chiede al vice sindaco Bonaccorsi, “di attivare urgentemente un ‘tavolo di lavoro’ cittadino riunendo le forze sociali e sindacali, le istituzioni interessate , le associazioni, con l’intento di attuare politiche e progetti abitativi, programmare e coordinare risorse e interventi e infine dare risposte concrete alle migliaia di famiglie in condizioni di disagio”.

Anche il Sunia chiede che si completi la costruzione degli edifici di edilizia residenziale pubblica nel quartiere di Librino (come la Torre Leone, l’edificio di viale Moncada e le due torri di viale San Teodoro e di viale Biagio Pecorino) ma pone anche l’accento su tante opportunità : una è costituita dal bonus del 110% per l’efficientamento energetico e sismico che, se utilizzato per gli edifici ERP, prevede una corsia preferenziale a partire dall’ampliamento del periodo di fruizione; l’altro è il ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’, all’art. 1 commi 437 e seguenti della Legge n.160 del 27/12/2019; sono stati stanziati 853,81 milioni di euro per riqualificare e incrementare il patrimonio residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini.

“Più di una volta il Sunia di Catania ha elencato i numeri dell’emergenza abitativa a Catania, anche se consapevoli che il problema casa sia ormai strutturale e bisognoso di risposte non emergenziali. E’ ormai arrivato il momento di avviare un piano ampio di manutenzione straordinaria del nostro malandato patrimonio pubblico. - continua Milazzo- Solo il 30% del patrimonio ERP è stato negli ultimi 20 anni oggetto di manutenzione anche se in maniera parziale. Molti alloggi e palazzi non sono più adeguati all’abitare. E’ arrivato il momento di pensare che le periferie vanno rese attrattive sia dal punto di vista sociale che urbanistico e che l’edilizia pubblica e sociale debba essere realizzata anche in zone centrali riqualificando immobili pubblici abbandonati o acquisendo immobili privati. Sosteniamo poi la necessità di mettere a disposizione dell’emergenza abitativa gli appartamenti confiscati alla mafia e di pretendere che la Regione assegni ai territori i residui dei fondi ex GESCAL per l’edilizia popolare”.

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