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Cronaca

Tangenti e lavori eseguiti " a risparmio": altri nove arresti all'Anas

Le indagini hanno messo in luce nuovi casi di lavori non eseguiti a regola d'arte sulle principali strade della Sicilia centro-orientale

Nove persone, 6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, sono indagate in concorso, per corruzione  nell'esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati all'Anas di Catania, nella sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione delle opere in verde lungo le medesime arterie.

I nomi delle persone condotte in carcere

Questo in sintesi il risultato dell'odierno provvedimento - la terza misura adottata dal Gip etneo - nell'ambito dell'Operazione 'Buche d'Oro' condotta dal nucleo di polizia economico - finanziaria di Catania, delegata e coordinata dalla Procura che ha già portato all'emissione di 9 misure restrittive, al controllo di appalti per 4 milioni di euro e all'individuazione di profitti illeciti per 500 mila euro.

Le intercettazioni - Video

Oltre a far luce su nuovi fatti corruttivi che riguardano soggetti già raggiunti da precedenti misure cautelari, si è registrato il coinvolgimento di altri responsabili di corruzioni, perpetrate nell'ultimo biennio. Le investigazioni condotte dai finanzieri di Catania, sono state sviluppate attraverso l'esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali, accertamenti bancari, l'esame della documentazione amministrativa concernente i lavori e dal riscontro degli elementi desunti dagli interrogatori, nel corso dei quali, più funzionari Anas coinvolti hanno reso ampie confessioni.

Le immagini del blita - Video

La consistente mole di indizi ha permessodi portare alla luce l'esecuzione fraudolenta o, in alcuni casi, la mancata esecuzione di opere previste nei capitolati di appalto. Le gare in questione, i cui bandi e la valutazione delle offerte, a seconda dell'entità dei lavori da affidare, erano a cura della Direzione Generale dell'Anas o della struttura territoriale di coordinamento di Palermo, venivano aggiudicate anche con ribassi superiori al 50 per cento.  I lavori oggetto di illeciti scambi di utilità tra imprese e funzionari corrotti si concludevano in tempi rapidissimi in ragione dell'evidente necessità, per entrambe le parti, di incamerare quanto prima il profitto criminale derivante dalla parziale o totale inadempimento dei vincoli contrattuali fissati.

Il precedente: microspie all'Anas

L'esecuzione degli appalti con tangenti non vedeva quasi mai l'insorgere di contestazioni, ma il puntuale e celere rilascio della piena conformità a quanto commissionato, così da velocizzare il più possibile il pagamento della pubblica amministrazione, vittima di un vero e proprio raggiro. I fatti corruttivi accertati hanno messo in luce nuovi casi di lavori non eseguiti a regola d'arte sulle principali strade della Sicilia centro-orientale. Inoltre è stata riscontrata la mancata scarificazione dell'asfalto da rimuovere, quale stratagemma per risparmiare gli oneri da tramutare in 'mazzette', ma anche la mancata o parziale rimozione di barriere incidentate ed inadeguate e il taglio di sterpaglie lungo le arterie innescano i già rodati e noti circuiti corruttivi.

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