rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Intelligenza artificiale

Ambiente, ecco il robot che raccoglie e differenzia i rifiuti sulle spiagge

Domani all'ex Lido Università la prima uscita di Bioblu. Il robot si muoverà autonomamente sulla spiaggia, raccogliendo i rifiuti con il proprio ‘braccio’, dopo averli localizzati, riconosciuti e classificati, grazie all’uso di tecniche di intelligenza artificiale

Il robot che raccoglie e differenzia autonomamente i rifiuti lasciati sul litorale sarà la ‘star’ della manifestazione "Fai la differenza", promossa dall’Area della Terza Missione dell’Università di Catania nell’ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile 2023. Domani mattina, a partire dalle 10.30, studenti e docenti dell’ateneo saranno coinvolti in un waste mob, un'iniziativa di pulizia della spiaggia e del litorale della Playa e, in particolare, nell’area dell’ex Lido Università (viale Kennedy 27 Catania): ai partecipanti, divisi in squadre, verrà fornita l’attrezzatura necessaria per la raccolta dei rifiuti, chi riuscirà a farlo nel modo più corretto riceverà un premio simbolico. “Fuori concorso”, ovviamente, il prototipo del sistema robotico sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica dell’Università di Catania all’interno del progetto Interreg Italia-Malta “Bioblu”. Esso potrà infatti muoversi autonomamente sulla spiaggia, raccogliendo i rifiuti con il proprio ‘braccio’, dopo averli localizzati, riconosciuti e classificati, grazie all’uso di tecniche di intelligenza artificiale.

"Il metodo innovativo – spiega il Giovanni Muscato, responsabile scientifico del progetto - consiste in un kit ad alta tecnologia e completamente automatico, basato su un processo di deep learning, che riconoscerà i rifiuti da remoto, tramite droni, ne consentirà la raccolta in modo robotizzato e ne faciliterà lo smaltimento in campane compattatrici in modo differenziato. Grazie all’analisi fisico-biologica dei rifiuti – conclude il docente -, ne viene determinata la provenienza, mediante un sistema integrato di rilevamento delle correnti, e l’impatto che soprattutto le microplastiche hanno sulle faune al fine di valutarne la ricaduta sulla catena alimentare".

Al progetto hanno preso parte anche Università di Messina - Dipartimento di Scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali (ente capofila), Ministero di Gozo - EcoGozoRegional Development Directorate, Comune di Milazzo e Università di Malta - Department of Communications and Computer Engineering

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ambiente, ecco il robot che raccoglie e differenzia i rifiuti sulle spiagge

CataniaToday è in caricamento