rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Bullismo ed omofobia, Navarria (Arcigay): "Serve più dialogo, fateci entrare nelle scuole"

"Riceviamo spesso - spiega la presidente di Arcigay Catania, Vera Navarria - delle richieste specifiche di intervento da parte degli studenti. Ma, in molti casi, la firma del dirigente scolastico non arriva e restiamo fuori dagli istituti". L'assessore alla pubblica istruzione del comune di Catania, Andrea Guzzardi, conferma la propria disponibilità ad avviare collaborazioni con  tutti gli enti e le associazioni

Sono sempre i casi di cronaca a ricordarci quanto ci sia ancora molto da fare sul fronte della prevenzione del bullismo e dell'educazione alle differenze, ponendo la massima attenzione anche alla sfera sessuale. Uno studente 13enne di Palermo, sabato scorso ha scelto di togliersi la vita mentre i genitori non erano in casa. "Sei gay", gli continuavano a ripetere anche via chat i compagni di scuola, come se questo fosse un insulto. E lui, dopo essere stato costretto a trasferirsi in un altro istituto, non riusciva più a sopportarlo. La Procura ha aperto un'inchiesta per bullismo. Ma come si possono prevenire questi tragici epiloghi?

Lotta all'omofobia ed educazione alla sessualità

"Per ottenere dei risultati incisivi occorre sicuramente partire dalle scuole - spiega la presidente di Arcigay Catania, Vera Navarria - Riceviamo spesso - delle segnalazioni o richieste specifiche di intervento da parte degli stessi ragazzi, percependo però una certa reticenza da parte dei dirigenti scolastici. Intendiamoci: nessuno ci dice 'no, voi qui non potete entrare'. Ma, in molti casi, la firma che autorizza la nostra partecipazione ad assemblee di istituto o ad altre iniziative pubbliche non arriva. Vorremmo fare di più per far comprendere ai ragazzi quanto sia profondamente sbagliato soffiare sul fuoco dell'omofobia". La stessa Vera Navarria è una docente ed ogni giorno ha modo di scrutare i comportamenti dei suoi alunni, constatando come la parola "frocio", ad esempio, sia ancora uno degli insulti più presenti nei bagni e nei muri delle scuole catanesi.

La scoperta dell'eros affidata solo alla pornografia

"Non bisogna avere paura dell'Arcigay - aggiunge - ma dell'omofobia e di tutti i rischi ad essa collegata. In una società 'accelerata' come la nostra, pochissima attenzione viene posta anche sull'educazione alla sessualità ed all'affettività. Spesso i ragazzi non hanno nessun filtro a monte e l'utilizzo esclusivo della pornografia come metro di riferimento per la scoperta dell'eros può contribuire a far assumere loro comportamenti sbagliati, finendo magari con il trattare il partner come un oggetto per il proprio compiacimento esclusivo. Lo abbiamo visto, ad esempio, nel caso della 19enne stuprata al Foro Italico. Alla base c'è sempre una 'incoltura', difficile da sradicare senza interventi appositi".

Progetti già pronti, ma le istituzioni scolastiche sono diffidenti

Ci sono anche dellle esperienze positive, che testimoniano come la strada da intraprendere sia quella del dialogo aperto. "Spesso, alla fine degli incontri che teniamo nelle scuole, alcuni studenti si avvicinano per chiederci dei consigli. Altre volte non lo fanno di persona, ma scrivendoci sui social. Oppure arrivano a noi tramite le loro conoscenze dirette. Ad Acireale abbiamo da poco chiuso un interessante progetto in collaborazione con i Servizi Sociali. Arcigay Catania - aggiunge la presidente Navarria - ha già pronto un laboratorio rivolto alle scuole medie e siamo disponibili ad effettuare incontri più strutturati con le scuole superiori, cui è rivolto specificatamente un percorso contro la violenza di genere. Non abbiamo ancora avuto contatti, invece, con il comune di Catania. Il mio appello - conclude - si rivolge ai consigli di classe, ai presidi, agli stessi studenti e alle loro famiglie. E' arrivato il momento di agire per sradicare bullismo, omofobia e sessismo. Non vogliamo piangere altre vittime. Come Arcigay siamo a disposizione di tutta la comunità educante, di cui ci sentiamo parte".

L'assessore Guzzardi: "Pronti a collaborare, non pervenuti progetti specifici"

L'assessore alla pubblica istruzione del comune di Catania, Andrea Guzzardi, conferma la propria disponibilità ad avviare collaborazioni con  tutti gli enti e le associazioni che vogliano spendersi attivamente sul fronte della prevenzione del bullismo e per la sensibilizzazione degli studenti a tutte le tematiche di carattere sociale. "Come comune di Catania - spiega Guzzardi - abbiamo in corso tantissimi progetti di attività parascolastiche: da progetti di educazione alimentare, al progetto con la polizia di stato sul cyberbullismo. Nello specifico nell'anno scolastico 2023-2024 non abbiamo ricevuto progetti che riguardano l’omofobia e l’educazione sessuale. Ma la scuola è di tutti ed aperta a tutti. Noi, come assessorato, siamo disposti a collaborare con chiunque voglia il bene dei nostri giovani. Quindi se perverrano progetti sani e consoni all’età scolastica, possiamo solo che essere favorevoli".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bullismo ed omofobia, Navarria (Arcigay): "Serve più dialogo, fateci entrare nelle scuole"

CataniaToday è in caricamento