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Lunedì, 29 Aprile 2024
La denuncia

Ancora un'aggressione nel carcere di piazza Lanza: detenuto tenta di strangolare un agente

L'episodio denunciato dal Sappe. L'ira del recluso pare sia esplosa a seguito della comunicazione da parte dell'agente della mancata autorizzazione a effettuare il colloquio

Non si ferma l'ondata di violenza nel carcere catanese di piazza Lanza. Un giovane agente è stato vittima di una violenta aggressione da parte di un detenuto che, dopo averlo aggredito, lo ha preso per il collo tentando di strangolarlo. A denunciare l'ennesimo episodio di violenza nelle carceri è Francesco Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia del sindacato autonomo polizia penitenziaria.

L'episodio che ha visto protagonista un detenuto di origini palermitane è avvenuto qeusta mattina verso le ore 11 al piano terra del reparto "Amenano". L'ira del recluso pare sia esplosa a seguito della comunicazione da parte dell'agente della mancata autorizzazione ad effettuare il colloquio. Colto di sorpresa, il poliziotto ha cercato in ogni modo di difendersi, divincolatosi dalla presa e riuscendo a far scattare l'allarme.

Prontamente sono giunti nel reparto il responsabile della sorveglianza generale ed altro personale che, con la consueta professionalità, hanno fronteggiato questo ennesimo evento critico. L'agente aggredito è stato trasportato presso l'ospedale cittadino per le cure del caso.

“Dopo la gravissima aggressione avvenuta ieri a Palermo "Pagliarelli" - spiega Pennisi - continuano nelle carceri regionali, senza tregua, le aggressioni a danno della Polizia Penitenziaria. Adesso il Sappe dice basta veramente ed è pronto a manifestare in tutta la regione, ponendo in essere tutte le legittime forme di protesta”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe torna “a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità del carcere di piazza Lanza a Catania e dei penitenziari siciliani che evidentemente non sono più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, spesso soggetti dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno della Regione.

"Anche il carcere di Catania - conclude - regge solamente grazie ai poliziotti in servizio, che fanno fronte alle inadempienze e alle gravi colpe dell’Amministrazione penitenziaria”.

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