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Cronaca

“Catania e i suoi palazzi”, Bianco chiede ai proprietari di aprire le ville storiche

Presentato il secondo step dell’iniziativa che mette in rete i monumenti meno noti. Annunciata la rinascita del progetto “Il filo di Arianna”. Il Sindaco: “Ringrazio pubblicamente la Società civile”

“Ritengo importantissimo che sia stata la società civile catanese a muoversi”. Così il sindaco di Catania Enzo Bianco ha aperto, nel giardino della villa Alonzo Tomaselli di viale Regina Margherita, la conferenza stampa per la presentazione della seconda fase del progetto di turismo culturale “Catania e i suoi palazzi, la memoria ritrovata”, realizzato dal Comune di Catania e dall'Università etnea in collaborazione con il Rotary Club Catania Est e di Sostare, sponsor dell’iniziativa.

All’incontro con i giornalisti erano presenti, tra gli altri, l’assessore ai Saperi e alla Bellezza Condivisa Orazio Licandro, la storica Silvana Raffaele, che ha curato il progetto, la soprintendente di Catania Fulvia Caffo, il presidente del Rotary Catania est Sebastiano Spoto Puleo, Gianfranco Romano, presidente di Sostare.

Con l'iniziativa, avviata nel 2012, 50 palazzi del  Settecento sono già dotati di targhe con informazioni turistico-culturali. Adesso si è passati ai palazzi ottocenteschi e novecenteschi. Al termine le targhe poste saranno in tutto 150, segnalate in una mappa che consentirà di scegliere gli itinerari. 

“Voglio ringraziare pubblicamente – ha detto il Sindaco - il Rotary Catania est, che con l’Università e il Comune di Catania anche attraverso la sua partecipata Sostare, ha promosso quest’iniziativa che tende a recuperare la nostra identità, la nostra storia. L’iniziativa dimostra come i cittadini catanesi siano consapevoli del proprio passato e delle grandi attrattive della propria città e siano pronti a valorizzarle”.

Bianco ha sottolineato come tra l’altro si tratti di un pezzo della città, quello sviluppatosi del periodo liberty,  poco conosciuto: “è la Catania dei primi del Novecento, di una bellezza incredibile, che deve essere inserita nei nuovi itinerari turistico-culturali della città”.
Il Sindaco ha sottolineato di aver chiesto già ai proprietari di aprire per alcune domeniche all’anno “queste magnifiche sale ai cittadini e ai turisti per mostrare quante bellezze nascoste possiede Catania”.

Ha poi annunciato la decisione di destinare parte di un finanziamento comunitario per far rinascere il  “Filo d’Arianna”, progetto avviato alla fine degli anni Novanta per realizzare una guida della città che ne valorizzasse i  monumenti attraverso informazioni in più lingue su pannelli espositivi tradizionali e multimediali.

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