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Cronaca

Speciale elezioni rettore, Giacomo Pignataro: "Creare una nuova identità"

Ecco la lettera scritta dal professore ordinario di scienza delle finanze, uno dei quattro candidati a ricoprire la carica di futuro rettore. Didattica, ricerca e servizi al centro del suo programma

In vista delle elezioni in cui verrà scelto il nuovo rettore dell'Università di Catania, riportiamo il programma del candidato Giacomo Pignataro, professore ordinario di Scienza delle finanze. La lettera è stata pubblicata nel quotidiano "La Sicilia". Le votazioni avverranno il 21 Febbraio dalle 9 alle 19. Le eventuali seconde e terze votazioni e gli eventuali ballottaggi si terranno il 28 febbraio, il 7 e il 14 marzo

IL CANDIDATO. Nato a Caltagirone, Giacomo Pignataro si è laureato in Economia e commercio nel 1986. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Economia, dopo aver studiato presso la University of York. Dal 2002, è professore ordinario di Scienza delle finanze. Attualmente è presidente nazionale della società scientifica di Economia Sanitaria, nonché membro del comitato esecutivo della European Health Economics Association.

Nominato dal Ministro della Salute, fa parte del Comitato Strategico del progetto ministeriale che si occupa di definire un nuovo sistema di misurazione e valorizzazione dell’attività delle strutture ospedaliere. E' stato rappresentante dei docenti nel Cda e presidente della Scuola Superiore.

PROGRAMMA. Nel dibattito elettorale che si è sviluppato all'interno e all'esterno dell'Università, è fortemente presente l'auspicio che si possa rilanciare il ruolo sociale di un grande Ateneo del Sud, come è quello catanese, la sua funzione educativa e culturale, di promozione dello sviluppo civile e sociale di un territorio.

È, altresì, presente la consapevolezza che il futuro del nostro Ateneo dipende, in modo cruciale, dal suo posizionamento relativo rispetto agli altri Atenei. Il processo di valutazione delle Università, avviato da tempo e che si estende ormai a tutte le attività di didattica e di ricerca, avrà, infatti, conseguenze sempre più rilevanti sull'attribuzione delle risorse finanziarie, nonché sulla stessa possibilità di realizzare i corsi di studio. Ad oggi, questo posizionamento non è affatto soddisfacente.

L'ambizione con la quale mi candido a Rettore dell'Ateneo è, quindi, quella di proporre un progetto di cambiamento e di rinnovamento, con l'obiettivo di costruire un'Università in linea con i migliori standard internazionali, attraverso una strategia di sviluppo, fatta di azioni coordinate e programmate nel tempo, che consentano di accrescere la qualità della didattica, della ricerca e dei servizi che offriamo ai nostri studenti, e di stare nel segmento alto del sistema universitario.

Solo così si potrà dare vero valore ai titoli di studio che rilasciamo ai nostri studenti. Il nostro posizionamento dipenderà anche dalla capacità di sviluppare un ruolo e una "identità" che caratterizzi la nostra Università rispetto al resto del sistema universitario. Penso all'Università di Catania come ad un Ateneo del Mediterraneo, una "piattaforma" culturale e scientifica verso i Paesi emergenti e in crescita del Mediterraneo, che contribuisca, attraverso progetti formativi e scientifici comuni e la mobilità degli studenti, alla diffusione nel mercato mediterraneo del know-how scientifico, tecnologico e culturale del nostro ateneo, nonché delle imprese e delle istituzioni del nostro territorio. Ritengo anche che questo ruolo possa essere tanto più efficace, quanto più siamo in grado di mantenere e rafforzare la pluralità dei saperi che oggi caratterizza il nostro Ateneo.

La qualificazione della didattica richiede una programmazione dell'offerta formativa dei Dipartimenti, che corrisponda ad un progetto formativo coerente con i requisiti di accreditamento e valutazione, ma anche con ulteriori criteri che possano garantire all'Ateneo un miglioramento della capacità di attrazione degli studenti e un posizionamento competitivo nell'offerta formativa del sistema universitario.

Il miglioramento della performance nella ricerca dovrà essere realizzato attraverso un superamento della eccessiva frammentazione dei gruppi di ricerca, al fine di creare una massa critica di risorse umane e strumentali che possa aumentare e qualificare il "parco progetti" dell'Ateneo, rendendolo competitivo a livello nazionale ed internazionale e in grado di intercettare importanti risorse finanziarie.

Una strategia di sviluppo dell'Ateneo non si può realizzare senza una partecipazione attiva dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e dei Dipartimenti. Ritengo, pertanto, importante che l'assetto istituzionale dell'Ateneo possa assicurare la centralità del ruolo dei Dipartimenti e il necessario equilibrio nella distribuzione dei poteri, condizione indispensabile per avere un sistema di controlli efficace e funzionale all'obiettivo di rendere responsabile chi governa l'Ateneo. Allo stesso tempo, è di assoluta rilevanza poter disporre di un'organizzazione amministrativa moderna ed efficiente, con competenze votate alla risoluzione dei problemi, complemento e supporto efficace nello svolgimento delle attività di didattica e ricerca svolte dai Dipartimenti.

Credo, infine, che sia necessario rendere gli studenti sempre più partecipi della vita e del governo dell'Università, nonché far sì che l'Università sia vissuta come un luogo di formazione civile e umana e di socializzazione. Sono fermamente convinto che non esistono grandi progetti che possano essere affidati alle energie di una sola persona. 

Tantomeno ritengo che il cambiamento e il rinnovamento di cui abbiamo bisogno siano conciliabili con forme antiquate di esercizio del potere; penso invece che essi richiedano il massimo rigore nel rappresentare e difendere le ragioni della missione fondamentale di una grande istituzione pubblica quale è l'Università di Catania, e nella tutela della sua indipendenza ed autonomia rispetto a qualsiasi potere politico ed economico.

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