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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Il 23 marzo un convegno a Catania dell’Unione sindacale militare interforze associati

L’incontro avrà inizio dalle ore 9.30 presso la sala pertinente alla Chiesa Evangelica Pentacostale di viale Giuseppe Lainò

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

L’Unione sindacale militare interforze associati (Usmia), ha avviato anche nella Regione Siciliana un ciclo di convegni con i suoi associati e con referenti politici per avviare un dialogo sulle condizioni di benessere del personale e delle sue tutele, al fine di migliorarne le condizioni.

Non poteva mancare l'appuntamento con Catania, che ospita importanti reparti. Usmia che rappresenta personale dell’esercito italiano, carabinieri, marina militare e Capitaneria di Porto, ha già visto scendere in campo militari di ogni ordine e grado esperti nei vari settori indicati dalla legge al fine di sostenere e tutelare al meglio i diritti e gli interessi dei propri associati.

L’incontro, che si svolgerà il 23 marzo dalle ore 9.30 presso la sala pertinente alla Chiesa Evangelica Pentacostale di viale Giuseppe Lainò, 2/A a Catania, avrà inizio con i saluti istituzionali ed a seguire gli interventi dei segretari Usmia delle forze armate e dell’Arma dei carabinieri.

Usmia, ha deciso di stringere il patto Interforze poichè convinta che i differenti percorsi professionali e le variegate competenze maturate nell’ambito di ogni singola componente della Difesa, consentiranno di avere una duplice funzione; cioè quella di agire in completa autonomia nell’ambito del proprio corpo di appartenenza e, tutti uniti, per trattare tematiche che riguardano l’intero comparto.

Usmia crede fermamente che le divisioni tra forze armate e forze di polizia – sia esse a Ordinamento militare – abbinate alle inutili e spesso deleterie schermaglie tra le varie sigle sindacali, costituisca un grave limite al raggiungimento degli obiettivi comuni, condizioni, queste, che si ripercuotono esclusivamente sul personale facendo perdere di vista l’unico e inderogabile obiettivo, quello del miglioramento del welfare e della condizione militare.

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