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Cronaca

Degrado e abbandono in centro, Fipet: "Intervengano prefetto e sindaco"

In questi mesi, nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale, in alcune aree del centro storico si sono acuiti i problemi derivanti dal transito e dalla sosta selvaggia di auto e moto che creano situazioni di grande pericolo

Federazione Italiana Pubblici Esercizi e Turismo- rappresentata dal Presidente Roberto Tudisco e dalla vicepresidente Dott.ssa Elena Malafarina, lancia un appello alle Istituzioni Cittadine ed alle Forze dell’Ordine per riportare sicurezza, dignità e decoro nel centro cittadino. In questi mesi, nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale, in alcune aree del centro storico si sono acuiti i problemi derivanti dal transito e dalla sosta selvaggia di auto e moto che creano situazioni di grande pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza.

Ci rendiamo conto che i mezzi attuali messi a disposizione dal Comune e dalla società Sostare non sono sufficienti per arginare un radicato costume sociale di menefreghismo e inciviltà di alcuni discutibili soggetti. Il presidio dei varchi di quello che rimane uno spettro della movida di un tempo non è riuscito a debellare né a porre un concreto freno agli accessi incontrollati nella Z.T.L. . Il disagio che denunciamo è quello di un ‘intera categoria di commercianti e cittadini che si trova ostaggio di automobilisti e motociclisti selvaggi che sfrecciano, parcheggiano e transitano in ogni dove senza che nessuno sia in grado di fare nulla di serio. Ci sono zone dove la sensazione di pericolo è permanente, come alcuni tratti di via san giuliano dove le auto in doppia e terza fila sono la normalità e dove ciò che più spaventa è l’atteggiamento di sfida ed impunità che accompagna queste condotte, che si trasformano in risse e corse di velocità o come piazza Ogninella dove si assiste ad ogni fenomeno di degrado : spaccio di droghe, gang di bulli pronti ad aggredire il prossimo per un’ occhiata male interpretata, impennate di scooter tra i tavoli dei locali e molti altri episodi che abbiamo più volte denunciato e raccontato anche a mezzo stampa.

Come possiamo lavorare in questo modo? Come possiamo vivere in queste allarmanti condizioni ? che non si dica che la colpa è dei locali, perché i primi soggetti danneggiati, insieme ai residenti della zona, sono proprio coloro che hanno coraggiosamente deciso di investire in quelle zone. Siamo ben consci che la Polizia Municipale attualmente ha davvero poche unità a disposizione e che questa non sono affatto sufficienti a garantire la copertura del nostro territorio, siamo anche consci della attuale situazione delle casse comunali e con il molto probabile dissesto la situazione non potrà che peggiorare malgrado gli enormi sforzi del Sindaco Salvo Pogliese e dell’Assessore competente al ramo Ludovico Balsamo. Tuttavia rassegnarsi a tale stato di cose non è civicamente accettabile ed è in momenti così delicati che le Istituzioni devono stringersi intorno ai cittadini e dimostrare che lo Stato è presente e comunque pronto ad assumersi le sue responsabilità e far sentire la propria vicinanza.

Per questo motivo chiediamo al Sindaco Pogliese ed alla sua amministrazione di unirsi al nostro Appello all’attuale e neo-insediato Prefetto di Catania Claudio Sammartino, al fine di convocare un tavolo sinergico per l’ordine e la sicurezza nel centro storico che coinvolga tutte le forze dell’Ordine per dare un segnale concreto e tangibile a tutti i cittadini e commercianti. Abbiamo davvero bisogno della presenza dello Stato, abbiamo bisogno di recuperare una dimensione di legalità e civiltà che sia quotidiana e non atto sporadico, abbiamo bisogno che le Istituzioni ci ascoltino e si rendano conto del modo in cui siamo costretti a vivere e lavorare e soprattutto che le soluzioni sono possibili e semplici se la volontà di ciascuno opera per un cambiamento concreto. Inoltreremo nei prossimi giorni una richiesta ufficiale al Prefetto di Catania e confidiamo che il nostro appello venga ascoltato ed accolto perché noi nonostante le difficoltà non siamo ancora pronti a rassegnarci a questo drammatico stato delle cose.

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