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Cronaca Civita / Piazza del Duomo

Emergenza rifiuti e crisi istituzionale, Mio Italia invoca le dimissioni di Pogliese

Che il Comune stia vivendo un momento di stallo lo si percepisce dalle ultime sedute del Consiglio comunale, perlopiù rinviate senza affrontare tutti i punti all'ordine del giorno. Tudisco: "Sindaco è arrivato il momento di farsi da parte"

“Questa amministrazione da tempo è ormai arrivata al capolinea e ora chiediamo al sindaco Salvo Pogliese un secondo atto di amore nei confronti della città: dimettiti". A chiedere al sindaco sospeso Salvo Pogliese di fare un passo indietro è Mio Italia Catania, l'associazione di imprese che operano nel settore turistico e della ristorazione. "Prendi questa decisione come scatto di dignità nei confronti di Catania - è l'appello lanciato dal presidente provinciale di Mio Roberto Tudisco - Ti siamo vicini per quello che stai passando a livello giudiziario, sappiamo che sei una brava persona ma è arrivato il momento di farsi da parte". Il riferimento è alla sospensione dalla carica di primo cittadino avvenuta a seguito dell'applicazione della legge Severino dopo la condanna per peculato riportata nell'ambito del procedimento "Spese Pazze all'Ars". "Vogliamo un commissario che gestisca la città senza appartenenze politiche e senza guerre tra i vari assessorati”.

La questione pedane degli esercizi commerciali

La richiesta arriva dopo la riunione tenutasi questa mattina davanti all'assessorato alle Attività Produttive del comune di Catania. “La città è ormai completamente affondata come il Titanic - prosegue Tudisco - Noi oggi siamo qui perché dopo due anni di pandemia, dopo la chiusura forzata delle nostre attività, subito dopo la sospensione di Pogliese e le dimissioni del precedente assessore alle Attività Produttive Ludovico Balsamo, è cominciata la guerra delle pedane da parte dell’assessorato all’Urbanistica nella figura dell’ingegnere Bisignani". Si tratta delle strutture mobili che, a dire di Tudisco, "negli ultimi dieci anni, sono state sempre autorizzate dietro richiesta della Cila che tutti noi possediamo - incalza il presidente di Mio - Oggi, invece, richiedono il permesso per costruire: è semplicemente assurdo - continua – si tratta di un’operazione di cassa che ci costringe a una situazione di limbo con tutti i permessi per suoli pubblici non approvati e con il nuovo assessore al Commercio, Viviana Lombardo, che non può fare nulla in tal senso perché c’è sempre il diniego dell’Urbanistica". E aggiunge: "Per ora è in atto la proroga nazionale fino al 30 settembre ma cosa succederà dopo?".

Le condizioni degli imprenditori del settore

Nasce da queste considerazioni la preoccupazione di tanti imprenditori che rischiano di rimanere ancora nell'incertezza. “Nel frattempo l’abusivismo domina incontrastato e senza considerare l’immondizia che invade le nostre strade e nessuno fa nulla - ribadisce Tudisco - come se questo non bastasse stasera in consiglio comunale si voterà per far approvare l’aumento della Tari del 18%. Siamo pazzi? Abbiamo la tassa sulla spazzatura più cara d'Italia e la qualità del servizio di raccolta è sotto gli occhi di tutti. Bisogna andare a Palermo a discutere di questo problema perché la soluzione finale non può essere quella di spremere ancora i cittadini e i commercianti. Parliamo dell’ennesima operazione per far cassa alle nostre spalle, ma noi non ci stiamo”. Tanti gli argomenti trattati nel corso della mattinata. Tra questi anche la mala movida e il suolo pubblico. “Oggi a Catania la criminalità dilaga e prende possesso della città - conclude Tudisco - ogni sera assistiamo ai fuochi d’artificio che vengono sparati in piazza Europa, in via Sangiuliano e in molte altre parti del capoluogo etneo".

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