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Cronaca

Esito controlli 2015, sequestrate oltre 37 tonnellate di tonno rosso

A consuntivo dell'attività svolta ad oggi nell'anno 2015 ed in esito ad un costante e continuo monitoraggio del territorio e del mare, oltre 2600 controlli ad attività commerciali ed unità da pesca, elevando sanzioni amministrative per un totale di circa 360.000 euro

Gli ispettori della Direzione Marittima - Guardia Costiera della Sicilia Orientale, da Milazzo a Pozzallo, coordinati dal Contrammiraglio Nunzio Martello e dal Centro Controllo Area Pesca di Catania, a consuntivo dell’attività svolta ad oggi nell’anno 2015 ed in esito ad un costante e continuo monitoraggio del territorio e del mare, hanno effettuato oltre 2600 controlli ad attività commerciali ed unità da pesca, elevando sanzioni amministrative per un totale di circa 360.000 euro e sequestrando oltre 41 tonnellate di prodotto ittico tra cui le specie ittiche di maggior pregio pesce spada e oltre 37 tonnellate della specie ittica “Tonno rosso”.

Il prodotto ittico sottoposto a confisca e giudicato idoneo dall’Azienda Sanitaria di competenza, in alcuni casi è stato posto in vendita al rialzo, consentendo un introito all’erario pari a oltre 70.000 euro, mentre, in mancanza di offerenti, è stato donato ad associazioni caritatevoli dislocate lungo tutto il territorio della Sicilia Orientale. Il valore economico del tonno rosso, aumentato considerevolmente nel corso degli ultimi anni a seguito dell’innalzamento della domanda sul mercato “globale”, ha comportato un eccesso di catture della risorsa che è quindi in forte sofferenza.

La cattura di tale stock ittico, sottoposto a protezione con norme di carattere comunitario e ratificato da norme nazionali, è consentita secondo un rigido sistema di controllo a favore di un numero ristretto di imbarcazioni in possesso di permesso speciale. Il commercio illegale di tonno rosso, oltre a far scaturire una ulteriore diminuzione dello stock ittico, comporta altresì il mancato rispetto delle norme sulla tracciabilità dei prodotti ittici nonché palesi violazioni in materia igienico-sanitaria, evasione fiscale e danno economico agli operatori della pesca che svolgono, invece, le attività di pesca del tonno rosso nel rispetto delle regole.

Ai sensi di quanto previsto dal Regolamento (CE) 302/2009 (Regolamento Comunitario che detta le norme per un piano pluriennale di ricostituzione del Tonno Rosso) e dal Decreto Legislativo nr. 4 del 2012 (c.d. “Legge sulla pesca marittima”), tali violazioni sono sanzionate, oltre che con il sequestro dei prodotti ittici e degli attrezzi da pesca utilizzati per commettere l’infrazione, anche amministrativamente con un importo pari a 4.000 euro e, nel caso di violazione perpetrata da un’imbarcazione da pesca, con l’assegnazione di 6 punti sia alla “licenza di pesca” che al “Titolo professionale marittimo” del Comandante del motopesca.

Tale punteggio, qualora raggiunga il valore minimo di 18 punti, comporta la sospensione della licenza di pesca o del titolo professionale marittimo per un periodo pari a due mesi. Il periodo di sospensione viene via via incrementato al crescere dei punti accumulati sino ad arrivare alla revoca sia della licenza che del titolo professionale marittimo qualora questi raggiungano quota 90. In diverse operazioni di sequestro inoltre, si è rilevata fondamentale la collaborazione di cittadini che hanno telefonato alla Guardia Costiera segnalando lo sbarco illegale di tonno in corso; per tale motivo, la Guardia Costiera invita tutti i cittadini a voler tempestivamente segnalare al numero blu 1530 (chiamata gratuita anche dai cellulari) eventuali attività di sbarco illegale di tonno rosso, spesso e volentieri messo in atto in zone impervie, nascoste e non igieniche, oltre che segnalare la presenza di tonno rosso esposto in vendita presso ambulanti che svolgono tale attività nella totale mancanza delle minime condizioni igienico-sanitarie, esponendo il prodotto ittico in assenza o con scarse quantità di ghiaccio, sotto i raggi di solari ed esposto alle polveri sottili dei mezzi in circolazione. Infatti, nel corso di alcuni sequestri eseguiti a carico di venditori ambulanti su strada, il tonno rosso posto sotto sequestro è sempre stato giudicato, dal servizio veterinario, non idoneo al consumo alimentare umano, a causa della elevata temperatura delle masse muscolari che comportava un rischio di nocività del prodotto.

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