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Cronaca

Furti d'auto, utilizzavano furgone con braccio idraulico: 4 arresti

La polizia ha arrestato i fratelli Davide e Rosario Canalicchio, Antonino Carani e Francesco Belpanno

La polizia da attività info investigativa è venuta a conoscenza che da circa un mese si verificano giornalmente dei furti di autovettura parcheggiate nella pubblica via, nella zona Nesima. In particolare, lo scorso 28 giugno si sono presentati presso l’Ufficio denunce del Commissariato, due vittime dei predetti furti ed entrambe hanno riferito che i mezzi di loro proprietà erano stati asportati da ignoti che utilizzando un furgone di colore rosso dotato di gancio idraulico, hanno caricato le macchine caricandole sul cassone del furgone.

In data 8 luglio è stato denunciato un altro furto e in tale occasione le telecamere poste lungo la via hanno permesso di immortalare l’evento criminoso. Le indagini avviate immediatamente grazie anche alle immagini immortalate dalla telecamera hanno permesso di rilevare il numero di targa del furgone di colore rosso dotato di braccio idraulico, con il quale i malfattori avevano consumato il furto e dalla targa estrapolata dalle immagini si è risaliti al proprietario intestatario tale G.I. titolare di una ditta di rottami sita nella zona Industriale. Sulle risultanze di quanto emerso dalle investigazioni, ieri si è predisposto un adeguato servizio di osservazione in questa zona dove era ubicata la ditta e intorno alle ore 4.30 gli agenti operanti hanno visto uscire dalla strada un altro furgone di colore rosso dotato di braccio idraulico sempre intestato al medesimo proprietario con a bordo due persone, successivamente identificate per i fratelli Davide Francesco Canalicchio, del 1975 ivi residente e Rosario Canalicchio del 1979, entrambi pregiudicati.

Pedinati a debita distanza fino al viale Odorico da Pordenone all’altezza del rifornimento Esso, dove con fare assolutamente organizzato e quasi “professionale” caricavano rapidamente un’autovettura Ford Ka di colore grigio. I fratelli Canalicchio si sono avviati con la refurtiva sulla circonvallazione rapidamente in direzione Monte Po’, dove hanno imboccato la tangenziale in direzione della strada statale 114, fino allo svincolo della zona Industriale, raggiungendo la ditta di rottami. Quando i due fratelli sono scesi dal furgone hanno aperto con le chiavi in loro possesso il cancello per accedere all’interno dell’area del capannone, sono stati bloccati dagli agenti. Nel frattempo, gli agenti hanno avvisato i proprietari della macchina appena rubata i quali hanno subito denunciato il furto recandosi presso gli uffici di Polizia di questo Commissariato, e hanno tratto in arresto i due soggetti. Mentre erano in corso le ispezioni del sito, è giunto sul posto un altro furgone di colore rosso sempre intestato alla medesima ditta, anche questo dotato di braccio idraulico, con una Fiat Punto di colore rosso priva di targhe, nel cassone. Si è proceduto a bloccare gli occupanti, che identificati per Antonino Carani, del 1997, residente Catania e Francesco Belpanno, del 1994 anch'egli di Catania, pregiudicato in atto sottoposto al regime dell’affidamento in prova con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I due hanno asserito di aver preso l’autovettura in via Palermo: l’autovettura, una Fiat Punto di colore rosso che si trovava sul cassone del furgone, è risultata essere di provenienza furtiva e dopo qualche indagine si è potuto risalire alle generalità del proprietario. I controlli sono continuati all’interno dell’area recintata della ditta e del capannone, individuando un’Alfa Romeo Giulietta di cui ne era stato denunciato il furto in data odierna presso la stazione dei carabinieri di Piazza Dante. Inoltre, all’interno del capannone si rinvenivano inoltre 4 carcasse di cui due di autovettura e due di autocarro, con i telai illeggibili poiché, erano stati appositamente accartocciati e resi completamente non rintracciabili. Alla luce di quanto sopra le persone sopracitate sono state arrestate per i reati contro il patrimonio e furto aggravato in concorso. Mentre il proprietario della ditta è stato denunciato in stato di libertà per i reati riciclaggio e ricettazione nonché, per attività di gestione di rifiuti non autorizzati. L'autorità giudiziaria ha disposto per i 4 arrestati la misura degli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima che si svolgerà nella giornata di oggi presso il Tribunale di Catania.

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