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Cronaca

Grillo sbarca a Catania con il suo nuovo tour, ma niente "sold out"

E per l'ex comico la prima delusione. I numerosi cartelloni pubblicitari affissi da parecchi mesi annunciano lo spettacolo al Palacatania per una capienza di cinquemila persone. E invece è stato necessario ripiegare sul Teatro Metropolitan visti i numerosi biglietti non venduti

Quando lo spettacolo incontra la politica, spesso il successo non è garantito. Beppe Grillo è, infatti, ben lontano dal "sold out" sogno dei big dello spettacolo. Il suo nuovo tour "Te la do io l’Europa"  - che prende spunto dai suoi vecchi successi andati in onda su Raiuno negli anni '80 "Te la do io l'America", seguito, un paio di anni dopo, da "Te lo do io il Brasile"-  ha esordito ieri a Catania.

E per l'ex comico la prima delusione. I numerosi cartelloni pubblicitari affissi da parecchi mesi annunciano lo spettacolo al Palacatania per una capienza di cinquemila persone. E invece è stato necessario ripiegare sul Teatro Metropolitan visti i numerosi biglietti non venduti. Ieri sera, anche al teatro, erano disponibili ancora biglietti. 

Due ore con lunghi monologhi che si sono alternati alla proiezione di brevi filmati da youtube e tabelle con dati e proiezioni. Beppe Grillo torna sul palcoscenico con uno show che attinge molto dai suoi vecchi spettacoli ma svolta decisamente verso la politica. L'obiettivo è rivolto alle Europee di maggio. Così il leader del M5S presenta l'attività del primo anno del Movimento Cinque Stelle, i "successi dei nostri ragazzi" ed attacca il sistema. Nel suo racconto ci sono in chiave favolistica tutti i protagonisti del racconto della politica fatto attraverso il suo blog. Bersani Gargamella, il nano Berlusconi, l'ebetino Renzi, Rigor Montis, il nipote dello zio Letta, la Boldrini, ed il questore della Camera Dambruoso.

Beppe Grillo fa il suo ingresso dal fondo del teatro, tra gli spettatori e non sul palco, dove ha fatto alloggiare una cinquantina di persone. Il leader cinque stelle è coperto completamente da una bandiera dell'Europa.

"Dovevo fare 35mila persone per tutto quello che ho fatto per voi", scherza Grillo. Poi il primo affondo. "Dobbiamo dire di no a questa Europa. Si deve chiamare come prima, ovvero Comunità e non Unione". Promette che se il M5S vincerà le elezioni straccerà il fiscal compact "firmato a luglio 2012 quando la gente era in vacanza". "Nessuno avrebbe mai firmato un accordo del genere". Poi lo spettacolo perde ritmo. Indugia con alcuni video da youtube che dovrebbero illustrare le innovazioni che cambieranno il futuro. Ma i tempi sono lenti e l'attenzione cala. 

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