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Cronaca

Il 70 per cento dei lavoratori di Amt ha aderito allo sciopero

Oltre il 70 per cento del personale viaggiante dell’Azienda Metropolitana Trasporti di Catania ha aderito alla giornata di sciopero promossa, oggi, dal sindacato autonomo Faisa Cisal

Oltre il 70 per cento del personale viaggiante dell’Azienda Metropolitana Trasporti di Catania ha aderito alla giornata di sciopero promossa, oggi, dal sindacato autonomo Faisa Cisal per accendere i riflettori sui mancati pagamenti degli stipendi ai dipendenti e sul futuro della società, dei suoi lavoratori e del trasporto pubblico in generale nella città di Catania in considerazione del dissesto del Comune di Catania, Ente unico proprietario della società.

"L’iniziativa programmata, dopo il silenzio e il disinteresse mostrato dall’Amministrazione Pogliese alle nostre innumerevoli richieste di confronto sul futuro di Amt, - spiega Romuoaldo Moschello segretario regionale di Faisa-Cisal – ha visto una massiccia partecipazione dei lavoratori della più importante società partecipata del Comune di Catania, come dimostra il fatto che in linea, nel corso della mattina, sono rimasti appena 28 autobus sul totale dei 101 programmati".

"Un risultato, inoltre, che dimostra – aggiunge Moschella – lo straordinario senso di appartenenza e coesione dei lavoratori ad una protesta, sollevata solo dalla Faisa-Cisal, ma che vede trasversalmente coinvolto tutto il personale di Amt Catania Spa preoccupato per il presente e per il futuro di una Azienda che allo stato sembra priva di una reale direzione da seguire, in balia degli eventi e, soprattutto, distante dai reali interessi della sua proprietà ovvero del comune di Catania".

"Uno sciopero il nostro che si è reso necessario – prosegue il segretario di Faisa –Cisal – difronte all’immobilismo dei vertici del Comune, ai mancati pagamenti degli stipendi di novembre, all’assenza di certezza sui pagamenti di quelli successivi, comprese le tredicesime, e soprattutto in ragioni delle indiscrezioni da più parti provenienti su una presunta volontà di determinare le condizioni per la vendita dell’Azienda o di parte di essa a soci privati. Ecco perché Faisa Cisal, nel manifestare tutta la propria determinazione a difendere i lavoratori di una Azienda che espleta un servizio essenziale che non può formare oggetto di speculazioni economiche al ribasso, partendo dallo sciopero di oggi è pronta ad assumere ogni iniziativa in grado di ottenere certezza sul mantenimento del servizio di trasporto pubblico locale da parte del Comune e sulla reale volontà di tutelare i lavoratori di Amt".

"Il Comune di Catania, infatti, quale proprietario e debitore di Amt, - afferma Romualdo Moschella - non può proseguire in questo assurdo silenzio verso la partecipata più importante del Comune di Catania. In questo senso, nello stigmatizzare tale comportamento del Socio proprietario di Amt, ribadiamo con forza l’obbligo e il dovere esistente in capo al Comune di dire con chiarezza quale strategia, quale politica e quali azioni intende mettere in campo a tutela del trasporto pubblico locale nella Città di Catania considerati gli ingenti tagli di risorse imposti al settore e la “spada di Damocle” che pende su Amt Catania S.p.A. a seguito dell’imminente dichiarazione di dissesto dell’Ente proprietario da parte del Consiglio Comunale. Al Sindaco Pogliese, in particolare non chiediamo di sbloccare ad Amt all’ultimo momento le risorse, fra l’altro dovute, per pagare stipendi e impegni improrogabili ma di garantire il rispetto del contratto di servizio esistente la possibilità di programmazione dell’azione industriale e, oggi più che mai, di confrontarsi nell’interesse dell’Azienda, dei lavoratori e della Città. Infine, corre l’obbligo di porre una domanda al sig. Sindaco ovvero come mai in occasione dello sciopero di oggi i vertici Aziendali hanno preso la inspiegabile decisione di penalizzare ulteriormente i cittadini catanesi impedendo, come di consueto accade in queste occasioni, di distribuire le 28 vetture rimaste in servizio su tutte le linee anziché concentrale su appena due o tre. Decisione questa che ha penalizzato i quartieri periferici della città, ostacolato un uso corretto delle forze a disposizione e manifestato una certa mancata conoscenza del funzionamento dei servizi di trasporto pubblico. Se quest’ultimo accadimento è figlio di ignoranza, ovvero mancata conoscenza del sistema in cui si opera, sarebbe molto grave se, viceversa, così operando si intendeva dividere i lavoratori, creare malcontento o peggio screditare il sindacato sarebbe ancora più grave e configurerebbe un chiaro comportamento censurabile. In ogni caso teniamo a precisare che Faisa Cisal, con sempre maggiore determinazione, difenderà gli interessi di Amt, dei suoi lavoratori e dei cittadini catanesi".

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