Strage di migranti: il capitano accusato anche di sequestro di persona
Proseguono gli esami dei sopravvissuti, dai quali risulta confermata la ricostruzione di fatti sin qui operata e in particolare il fatto che coloro che si trovavano nei ponti inferiori sono stati chiusi all'interno dello scafo e che le porte sono state serrate
Procedono a ritmo spedito le indagini sulla strage di migranti avvenuta alcuni giorni fa nel Canale di Sicilia. La richiesta di convalida dei fermi di Mohammed Alì Malek e Mahmud Bikhit è stata inviata all’ufficio del giudice delle indagini preliminari che provvederà quindi entro le prossime 48 ore all’interrogatorio di garanzia e alla valutazione della misura cautelare della custodia in carcere, di cui è stata fatta richiesta.
Proseguono gli esami dei sopravvissuti, dai quali risulta confermata la ricostruzione di fatti sin qui operata e in particolare il fatto che coloro che si trovavano nei ponti inferiori sono stati chiusi all’interno dello scafo e che le porte sono state serrate. Di conseguenza al capitano, Mohammed Alì Malek, è stato contestato anche il delitto di sequestro di persona, aggravato dalla presenza di minori.
Nel pomeriggio si procederà all’interrogatorio degli indagati da parte del p.m.. Gli incidenti probatori avranno luogo a partire dalla mattina di Venerdì 24 aprile. I congiunti o conoscenti di coloro che si misero in viaggio possono contattare gli inquirenti scrivendo all'indirizzo mail naufragio.wreck.procura.catania@giustizia.it al fine di contribuire alla conoscenza del numero e della identità delle vittime.