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Sabato, 27 Aprile 2024
Salute e prevenzione

Salute mentale, in aumento le patologie tra bambini e ragazzi

Se ne è parlato durante un convegno medico organizzato dall'ospedale Policlinico di Catania

Nell’ambulatorio dedicato agli adolescenti nella Clinica Psichiatrica del Policlinico “Rodolico”, le richieste di assistenza in un arco temporale di appena quattro anni, dal 2018 al 2022, sono aumentate del 516%. A fornire questo dato, importante e indicativo, è Maria Salvina Signorelli, direttrice della scuola di specializzazione in Psichiatria dell’Università di Catania, nel corso del convegno dal titolo "La salute mentale è un diritto umano universale", promosso dall’ospedale policlinico "G. Rodolico – San Marco" in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, curato dall’Unità Operativa Educazione alla Salute in collaborazione con il reparto Formazione e Aggiornamento. I lavori sono stati moderati dal responsabile del reparto Qualità e Rischio clinico, Vincenzo Parrinello. "Tutti gli enti che si occupano di salute mentale come la Società Italiana di Psichiatria, ci dicono che la salute mentale è la vera emergenza sanitaria, soprattutto dopo la pandemia –ha spiegato la professoressa-. I dati epidemiologici mostrano che in Italia c’è stato un incremento delle problematiche legate alla salute mentale di quasi quattro volte, soprattutto dei disturbi del neurosviluppo, in particolare autismo e disturbi del comportamento. In generale questo ha influito in maniera importante su bambini e adolescenti, soprattutto di sesso femminile tra i 18 e i 25 anni". Di aumento esponenziale di disturbi del comportamento, che "si affacciano drammaticamente nella nostra realtà" in età adolescenziale, ha parlato anche la responsabile del reparto di Neuropsichiatria infantile del Policlinico "Rodolico", Renata Rizzo.

"Circa il 20% degli individui in età adolescenziale soffre di disturbi mentali, una percentuale altissima –afferma la professoressa-. Inoltre, le condizioni neuropsichiatriche sono la principale causa di disabilità nei giovani. Tutto questo perché la maggior parte delle patologie comincia entro i 25 anni di età ma esiste un ritardo drammatico nelle diagnosi, perchè le famiglie non se ne accorgono subito, tanto che ci troviamo spesso di fronte ad adolescenti nei quali la malattia, non trattata prima e ormai grave, genera un outcome drammaticamente diverso. L’adolescente è insoddisfatto, cerca di sfidare le regole, fino a diventare un adulto che non riesce a mantenere un lavoro stabilmente, ad avere relazioni affettive stabili e a programmare l’attività lavorativa. Gli studi, inoltre, ci dicono che mentre prima la malattie della mente venivano considerate frutto dell’educazione impartita da genitori incapaci e colpevoli, adesso si è capito che alla base –spiega infine la professoressa- ci sono soprattutto fattori genetici". Sul benessere dei pazienti e degli operatori sanitari si è concentrata la relazione della dirigente psicologa Antonella Russo del servizio di psicologia aziendale. "Spesso i pazienti curati egregiamente dai medici che trattano il loro corpo, vivono uno stato di frustrazione, a volte altalenante, che determina in loro uno sconvolgimento dell’equilibrio psicologico che non aiuta il loro percorso terapeutico. Ma –chiede la dirigente- se gli operatori sanitari si occupano dei pazienti, chi si occupa degli operatori? Nella nostra azienda ci sono due realtà utili a questo scopo, il Comitato unico di garanzia e lo sportello ad hoc per l’ascolto dei dipendenti”. "Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita – ha ricordato il medico competente aziendale, Venerando Rapisarda- la salute mentale costituisce un elemento essenziale ma tradizionalmente trascurata nella popolazione, tanto che il 50% dei soggetti ha un disturbo mentale come l’ansia". Tra gli altri relatori, anche Manuela Grosso, avvocato dell’avvocatura aziendale, ha fatto un excursus giuridico sulle norme che hanno riguardato, negli anni, la salute mentale come la legge Basaglia che nel 1978 decretò la chiusura degli ospedali psichiatrici italiani. Al termine, Michele Compagnone del reparto di Endocrinologia, Malattie del Ricambio e della Nutrizione, delle influenze degli squilibri ormonali sulla psiche.

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