rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
violenza in famiglia

Massacra di botte la compagna rompendole il naso, 31enne ai domiciliari con braccialetto elettronico

In passato aveva anche tentato di strangolarla in due occasioni. Le minacce e le violenze erano messe in atto anche davanti alle figlie piccole di 4 e 7 anni

I carabinieri della stazione di Adrano hanno eseguito, su disposizione della Procura etnea, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 31enne del posto, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della convivente 29enne. La vittima nel 2011 aveva allacciato una relazione sentimentale con l’uomo. Dopo un periodo di normalità, nel 2013 entrambi avevabi optato per una convivenza ed a quel punto l’atteggiamento del 31enne sarebbe mutato radicalmente, con quotidiani insulti e frequentissime violenze fisiche nei confronti della donna. Come spesso accade, al donna non aveva mai denunciato il comportamento del compagno, perché timorosa di ritorsioni su di lei e sulle due figliolette di 4 e 7 anni ed anche perchè intimamente innamorata di lui. Nonostante le varie interruzioni del loro rapporto di convivenza, le si sarebbe riavvicinato mostrandosi pentito e promettendole che sarebbe cambiato. Ma non è stato così. Il 27 maggio scorso, mentre intorno alle 8 del mattino la donna si trovava a letto con le bambine, l’avrebbe aggredita gridandole: "Te ne devi andare! Sei una sguattera, vi sparo a tutti nella testa, vai a fare la...".

Anche le bambine sono state vittime di questi orribili insulti irripetibili. Dopo le minacce, ha quindi sferrato un pugno nell’occhio sinistro della donna, afferrandola per i capelli e trascinandola in cucina per darle ancora pugni e schiaffi ed infine una testata sul naso. Questo episodio aveva spinto la poveretta a rivolgersi qualche giorno dopo ai carabinieri di Adrano, ma anche in quest’occasione, al momento di sporgere la querela, avrebbe desistito dall’intento mentre il compagno, invece, si sarebbe recato in Calabria rientrando in casa solo dopo qualche settimana. L'aggressione l'aveva però provata duramente ed il 9 giugno, persistendo ancora i dolori al volto e la perdita di sangue dal naso cagionatile dalle percosse del 27 maggio precedente, si è recata presso l’ospedale "Maria Santissima Addolorata" di Biancavilla, dove i medici del pronto soccorso le hanno riscontrato la frattura delle ossa nasali, con prognosi di 25 giorni.

Il 13 giugno, la 29enne ha finalmente trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri per denunciare il compagno, svelando, nelle sue dichiarazioni, una dolorosa odissea di vessazioni alle quali sarebbe sottostata per dieci anni di convivenza, intramezzati anche da un periodo d’interruzione della relazione di circa due anni. Il racconto straziante ha messo in mostra la sofferenza patita dalla sua stessa famiglia perchè, tra l’altro, la malcapitata avrebbe costretto anche i propri genitori a sopportare quella situazione senza denunciare il compagno, pur conoscendone la reale gravità. Ecco che è così emerso che il padre della donna, circa dieci anni prima, si sarebbe precipitato a riprendere la figlia rifugiatasi all’interno di un supermercato dopo essere riuscita a sfuggire in casa ad un tentativo di strangolamento del compagno. Tentativo che sarebbe stato messo in atto in un’altra occasione, addirittura a casa del suocero che avrebbe fatto da scudo alla figlia costringendo il 31enne a fuggire via. La mole di indizi ha reso possibile all'autorità giudiziaria emettere il provvedimento cautelare dell'arresto ai domiciliari nei confronti dell’uomo al quale è stata imposta anche l’applicazione del braccialetto elettronico.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Massacra di botte la compagna rompendole il naso, 31enne ai domiciliari con braccialetto elettronico

CataniaToday è in caricamento