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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Picchiano due volte un extracomunitario e mettono a segno due rapine, ordinanza cautelare per un 16enne ed un 17enne

Utilizzavano un manganello per picchiare selvaggiamente le loro vittime. Una di queste, minorenne, ha chiamato il padre dopo aver subito una rapina, ed anche il genitore è stato percosso alla stessa maniera

Su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, I carabinieri della stazione di Grammichele hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare presso un istituto penale per minori, emessa dal Gip del tribunale per i minorenni di Catania, nei confronti di due giovani di 16 e 17 anni, imputati per i reati di rapina aggravata, lesioni aggravate, minacce e porto d’armi od oggetti atti ad offendere. Sono ritenuti gli autori di tre rapine realizzate anche con violenza sulle persone, nella giornata del 31 agosto scorso nel territorio di Marina di Ragusa e Scoglitti, frazione del comune di Vittoria.

Il pestaggio di un extracomunitario a Grammichele

Elemento fondamentale ai fini dell’identificazione dei due ragazzi è stata una precedente violenta aggressione ai danni di un giovane extracomunitario 23enne, originario del Burkina Faso, avvenuta a Grammichele. In quella circostanza, i militari della stazione di Grammichele erano intervenuti nel pomeriggio del 30 agosto in piazza Carlo Maria Carafa mentre i due indagati, con la complicità di un maggiorenne, stavano percuotendo il malcapitato extracomunitario con calci e pugni (probabilmente per rapinarlo), gridando anche insulti a sfondo razziale e minacce di morte. L’arrivo dei militari aveva interrotto il pestaggio con la conseguente fuga degli autori che, comunque, erano stati riconosciuti e denunciati. Quella stessa sera, intorno alle 20, i due avrebbero reiterato l’aggressione nei confronti di quel giovane straniero che, dopo aver subito altre percosse, aveva riportato un’emorragia cerebrale con una prognosi di 21 giorni, come diagnosticato dai medici dell’ospedale Gravina di Caltagirone.

Il raid a Marina di Ragusa: picchiato anche il padre della vittima con un manganello

I due minori, in seguito,insieme ad un maggiorenne per il quale pende un diverso procedimento penale, si sarebbero prima recati nella provincia di Ragusa, precisamente nella frazione Marina, dove, all'una meno un quarto di notte, avrebbero strappato una collana d’oro dal collo di un loro coetaneo, colpendolo con calci, pugni e con un manganello. La vittima avrebbe poi avvisato dell’accaduto il padre che, messosi alle ricerche dei presunti colpevoli e dopo averli individuati, avrebbe reclamato loro la restituzione della collana venendo però anch’egli malmenato e percosso con lo stesso manganello. Intorno all' una e mezza di notte, due fratelli di 13 e 16 anni sarebbero stati anch’essi avvicinati dagli arrestati, che avrebbero intimato loro la consegna dei cellulari. Al loro rifiuto, li avrebbero poi minacciati con un coltello, colpendoli alle gambe con un manganello ed impadronendosi dei telefoni.

L'ultima rapina di gruppo a Scoglitti

Analogo modus operandi, successivamente, è stato riscontrato nell’ultimo episodio, avvenuto a Scoglitti, dove tre giovani hanno riferito ad una pattuglia di carabinieri di Vittoria, intervenuta a seguito di loro richiesta, di essere stati poco prima aggrediti lungo quella via Messina da circa 5 persone, due dei quali avrebbero strappato la collana d’oro ad uno di essi che, reagendo, sarebbe stato colpito con un manganello metallico al capo e minacciato con la frase: "Vedi che esco la pistola". La fase di indagine si è svolta in sinergia tra i carabinieri delle stazioni di Grammichele, Scoglitti e Ragusa, acquisendo le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza la cui visione, estesa anche ai reparti territorialmente più vicini, ha consentito ai militari della stazione di Grammichele di riconoscere i due minorenni, che erano già noti in quanto originari di quel comune del calatino. E che poche ore prima si erano resi responsabili dell’aggressione al 23enne extracomunitario. Infine, anche la descrizione fornita dalle giovani vittime sulle fattezze fisiche e sull’abbigliamento indossato dagli autori delle rapine, seguita dal riconoscimento fotografico, ha permesso di acquisire ulteriori prove a loro carico.

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