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Cronaca

Rischio idrogeologico, prima tranche di opere per 130 milioni di euro

Una prima tranche di progetti su opere da realizzare nel territorio del Catanese, per un importo complessivo di 130 milioni di euro, è stata inserita dai tecnici dell'Assessorato ai Lavori pubblici del Comune nella piattaforma informatica che dà la possibilità di accedere ai fondi stanziati dal Governo Renzi per interventi di prevenzione del rischio idraulico, geotecnico ed idrogeologico nelle città metropolitane

Una prima tranche di progetti su opere da realizzare nel territorio del Catanese, per un importo complessivo di 130 milioni di euro, è stata inserita dai tecnici dell’Assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Catania nella piattaforma informatica che dà la possibilità di accedere ai fondi stanziati dal Governo Renzi per interventi di prevenzione del rischio idraulico, geotecnico ed idrogeologico nelle città metropolitane.

“Si tratta – ha spiegato l’assessore Luigi Bosco – di un primo importante risultato della sinergia che stiamo attuando con il governo nazionale, quello regionale e gli altri Comuni, per passare immediatamente alla fase operative. Peraltro, tra una settimana o poco più, saremo pronti a inserire nella piattaforma anche la seconda tranche con i progetti dei Comuni che stanno ancora completando la ricognizione delle opere da realizzare”.

A metà novembre si era svolta a Roma, nel Palazzo Chigi, una riunione sulla programmazione degli interventi per la messa in sicurezza delle città metropolitane prevista nello Sblocca Italia e nel nuovo Piano nazionale 2014-2020 contro il dissesto idrogeologico. A sollecitare la riunione era stato, attraverso l’Anci, il sindaco di Catania Enzo Bianco. Durantel’incontro a Roma l’assessore Bosco aveva sottolineato come Catania avesse già avviato, il 31 ottobre, un coordinamento tra sindaci della città metropolitana presieduto da Bianco nel corso del quale erano state messe sul tappeto tutte le questioni riguardanti la sicurezza.

I Comuni coinvolti sono quelli di Acicastello, Gravina di Catania, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara, San Giovanni La Punta, San Gregorio di Catania, San Pietro Clarenza, Sant’Agata Li Battiati, Trecastagni e Tremestieri. Era stato dunque stabilito di dar vita a due tavoli tecnici relativi il primo al canale di gronda ovest, il secondo al canale di gronda nord- ovest.

“Abbiamo lavorato – ha spiegato Bosco, ha coordinato le attività - in tempi estremamente rapidi, alla richiesta presso la Regione Siciliana Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, del finanziamento delle opere provviste di progettazione esecutiva o definitiva, ovvero della progettazione in presenza di progetti di solo livello preliminare. Abbiamo proceduto attraverso la ricognizione dei progetti esistenti per ogni singola realtà, per individuare le opere necessarie alla sistemazione del territorio per attingere ai finanziamenti. Ovviamente questi progetti necessitavano di adeguamento e aggiornamento e abbiamo dunque individuato la modalità procedurale comune nella compilazione di una scheda tipo, predisposta dal nostro Ufficio Tecnico, con dati tecnici e costi, compresi, in qualche caso, quelli della stessa progettazione”.

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