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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Sbarco di 107 migranti al Porto, arrestati tre scafisti

I testimoni hanno raccontato dettagli relativi al prezzo pagato ai trafficanti ammontante a circa 3.500,00 euro per l’intera tratta dal paese di origine all’Italia, descrivendo pure le fasi della traversata via mare

Lo scorso 10 maggio, la Procura distrettuale di Catania ha coordinato le attività svolte dalla squadra mobile che ha fermato tre scafisti: Segher Beker (del 1977), Salem Allahham (1994), Ziad Alnajjar (1999). Tutti di nazionalità palestinese, sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata ed in concorso. Le indagini hanno permesso di acquisire elementi che dimostrerebbero come i tre cittadini extra comunitari fermati sarebbero stati i membri dell’equipaggio di due delle tre imbarcazioni che hanno trasportato i migranti verso l’Italia, con diversi ruoli, tra cui il comando dell’imbarcazione e le attività riguardanti le riparazioni del motore di bordo.

Le investigazioni hanno tratto origine dalle consuete attività svolte in occasione degli arrivi di migranti ed in particolare quando il 9 maggio, sono giunti, presso il Porto, a bordo della motovedetta della Capitaneria di Porto CP 320, 107 migranti di varie nazionalità. I 107 migranti, trasportati a Catania, viaggianti a bordo di tre natanti in resina, sono stati recuperati dalla nave petroliera “Copper Spirit imo number 9427639”, in acque S.A.R. maltesi, ed una volta a Catania, dopo le prime incombenze di tipo amministrativo e sanitario, sono stati ascoltati alcuni di loro, con l’aiuto di interpreti nominati, acquisendo informazioni utili ai fini dell’individuazione dei tre scafisti, che si alternavano nella guida delle due imbarcazioni di 8/9 metri ciascuna partite dalla spiaggia di Bengasi, sulle quali erano state fatte salire un totale di 72 persone.

I testimoni hanno raccontato dettagli relativi al prezzo pagato ai trafficanti ammontante a circa 3.500,00 euro per l’intera tratta dal paese di origine all’Italia, descrivendo pure le fasi della traversata via mare, compresi i momenti di tensione avuti sulla barca in vetro resina per continui guasti al motore e a causa di una tempesta, rischiando il naufragio. Ultimati gli atti di rito, i tre fermati sono stati associati presso la Casa Circondariale catanese di “Piazza Lanza”. Il quadro indiziario raccolto ha poi permesso di richiedere ed ottenere dal competente Giudice per le indagini preliminari, la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

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