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Sabato, 27 Aprile 2024
Prostituzione

Sequestrati immobili in via Milano e via Bologna: erano centri d'appuntamento, prostitute pagavano 50 euro al giorno

Le donne che vi alloggiavano erano straniere e si prostituivano in maniera itinerante. Il proprietario sarebbe stato consapevole di quanto avveniva

Lo scorso 28 giugno la squadra mobile della questura etnea ha reso esecutiva, su disposizione del Gip del tribunale etneo, la misura cautelare del sequestro preventivo di alcuni appartamenti collocati in via Milano 10, 10/A ed in via Bologna 17, di proprietà del 55enne G.C.S., che erano stati trasformati in centri a luci rosse. Ci sono altri quattro indagati, tutti domenicani e incensurati: F.F.L., F.C., F.O.G. e H.R.A.B. Sono accusati di "esercizio di casa di prostituzione e favoreggiamento della prostituzione".

Le immagini degli appartamenti - Video

E' stato invece escluso il reato di sfruttamento, dal momento che il corrispettivo percepito dai protagonisti della vicenda "appare strettamente correlato ad un canone giornaliero di sub-locazione di 50 euro al giorno - precisa la Procura - e non al numero di prestazioni sessuali consumate dalla prostitute di volta in volta ospitate".

In queste centralissime abitazioni, adibite a centro di appuntamenti per prostitute e clienti, è stata registrata durante le indagini una notevole affluenza di uomini. Le donne che vi alloggiavano erano straniere e si prostituivano in maniera itinerante. Il proprietario, G.C.S., sarebbe stato consapevole di quanto avveniva, traendone profitto. All’interno di uno degli appartamenti è stato rinvenuto materiale per lo svolgimento dell’attività di prostituzione.

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