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Cronaca

Sicula Trasporti, presidio di protesta contro la discarica dei Leonardi

I comitati del territorio chiedono che venga definitivamente archiviato il progetto di ampliamento e che si proceda alla chiusura del sito di biostabilizzazione

Comitati di cittadini, abitanti di Vaccarizzo, gruppi e associazioni di Catania, Lentini e Augusta, si sono dati appuntamento stamattina in contrada Codavolpe, per un presidio di protesta contro gli impianti della Sicula Trasporti. Una vera e propria mobilitazione contro il sito gestito dalla famiglia Leonardi recentemente finita sotto inchiesta con l'operazione "Mazzetta Sicula".  "Le vicende giudiziarie dei Leonardi e l’affidamento agli 'amministratori giudiziari' non hanno cambiato di una virgola lo stato di fatto - si legge in una nota diramata dal Coordinamento No Discarica Armicci Lentini congiuntamente al Comitato per la vivibiltà, Tutela e salute di Codavolpe e Vaccarizzo -  resta un’enorme discarica con impianti annessi che inquinano territori, producono emissioni pestilenziali che - nell’indifferenza delle autorità preposte ai controlli -  ammorbano gli abitanti di Villaggio Primo Sole, Contrada Coda Volpe e Vaccarizzo". La preoccupazione dei Comitati però si estende anche al progetto di ampliamento del sito, sul quale avrebbe dovuto pronunciarsi la conferenza dei servizi, che però giorno 7 luglio è stata sospesa e rinviata a data da destinarsi, “in attesa di acquisire, da parte degli organi ci controllo, i risultati delle ispezioni richieste dall’Autorità competente in materia di autorizzazione integrata ambientale”.

No Discarica Grotte San Giorgio

"Intanto continua il conferimento di munnizza da oltre 200 comuni siciliani e continua il business dei rifiuti a discapito di territori e salute degli abitanti", si legge ancora nella nota. I comitati chiedono che venga definitivamente archiviato il progetto del termovalorizzatore per gassificazione e che venga chiuso il centro di biostabilizzazione.  "Perché mai i dirigenti tecnici della Sicula Trasporti sono ancora lì a organizzare il traffico dei rifiuti? - chiedono ancora i Comitati - Il raddoppio della discarica e la progettazione di ulteriori impianti inquinanti si configurano dall’inizio alla fine come un atto criminale. Ancor più criminale è che non si proceda immediatamente alla chiusura della discarica in autotutela o in via preventiva dopo aver appurato sversamenti in mare e seppellimento in discarica dei rifiuti non trattati".

La manifestazione è stata sostenuta dalla Cgil di Catania con l'intervento, tra gli altri, del segretario generale della Cgil di Catania Giacomo Rota, il quale ha espresso la solidarietà del sindacato agli abitanti della zona. Ha aderito Rifondazione comunista ed è intervenuto anche il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Graziano Bonaccorsi. La Cgil di Catania ha inoltre annunciato di voler chiedere la costituzione di parte civile in caso di processo contro la famiglia proprietaria dell'impianto. "Chiederemo alla Procura di Catania di essere ascoltati, abbiamo molte cose da dire. Chiederemo la stessa cosa anche al Ministro per l'ambiente Costa; sarebbe un grande segnale da parte delle istituzioni darci la possibilità di raccontare cosa accade da anni sul nostro territorio. Abbiamo perso del tempo prezioso e confrontarci con la Regione siciliana non è servito a nulla - ha spiegato - Salvatore Perricone, portavoce del Comitato - non è dignitoso vivere in un contesto dove il fetore ammorba giornalmente i nostri polmoni, dove ci si deve vergognare di avere una residenza, dove le scuole dei nostri figli sono a pochissima distanza da una discarica che consideriamo a dir poco pericolosa".

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