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Sabato, 27 Aprile 2024
Sindacati

Visita di Piantedosi a Catania, Uil e Usip: "Ci aspettiamo interventi concreti"

Per i sindacati, la visita del Ministro dell'Interno rappresenta "un segnale di attenzione per Catania"

“La visita del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rappresenta un segnale di attenzione per Catania. Vorremmo sia occasione per rispondere, tra l’altro, all’appello che per ultimo nei mesi scorsi lanciammo Uil e Usip assieme, chiedendo proprio al ministro dell’Interno e al capo della polizia interventi urgenti e concreti. La polizia di Stato, infatti, lamenta ancora oggi in terra d’Etna insostenibili vuoti di organico, gravi carenze di mezzi e condizioni allarmanti di fatiscenza delle strutture, oltre a una ingiustificabile limitazione di risorse economiche che non consente il pagamento del lavoro straordinario”. Lo affermano i segretari territoriali della Uil e del sindacato di polizia Usip, Enza Meli e Alessio Poidomani, alla vigilia della visita del ministro Matteo Piantedosi che domani pomeriggio sarà a Catania per partecipare al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Maria Carmela Librizzi. Gli esponenti sindacali ribadiscono i contenuti della lettera aperta diffusa appena due mesi fa dall’Usip per dire ai cittadini “che non è colpa dei poliziotti se Catania viene percepita come insicura”.

E ancora: “I pochi poliziotti in servizio sulle strade etnee sono letteralmente abbandonati a sé stessi! Ad ogni turno escono in media sei pattuglie per tutto il capoluogo, a fronte di migliaia poliziotti in servizio presso gli uffici centrali e periferici della Questura etnea, e ciò rende impossibile anche l’espletamento dei servizi basilari di prevenzione. I commissariati di polizia sezionali, intanto, sono ormai solo serbatoio da cui attingere per l’ordine pubblico”. “Ribadiamo – concludono Enza Meli e Alessio Poidomani – la necessità di un intervento autorevole del ministro dell’Interno e del Capo della Polizia per restituire la giusta attenzione a criticità e attese di questo territorio, al fine di garantire la necessaria e adeguata sicurezza sia a donne e uomini della Polizia di Stato che ai cittadini etnei. Occorre una adeguata strategia per prevenire e contrastare la criminalità. Questa strategia passi anche dalla rimodulazione degli uffici, più uomini sulle strade a tutela del cittadino e meno burocrati considerato che poi per un passaporto servono 6 - 7 mesi d’attesa. La polizia non può permettersi d’impantanarsi come una qualsiasi, farraginosa, macchina burocratica”.

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