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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Gabriele Santapaola e le trattative per l'acquisto di skunk: "Io non ritardo nemmeno un giorno"

Uno dei fornitori all'ingrosso di Gabriele Santapaola sarebbe stato Gaetano Sortino, anche lui destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'operazione "Sangue blu". Al telefono si "vantava" di aver venduto decine di chili di marijuana ai pusher che operano nelle piazze di spaccio di San Giovanni Galermo

Gabriele Santapaola, arrestato dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Sangue Blu", trafficava solo ingenti quantitativi di stupefacenti, preferendo non "sporcarsi" troppo le mani con affari minori. Uno dei suoi fornitori di fiducia, secondo gli inquirenti, sarebbe stato Gaetano Sortino, anche lui destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito della stessa operazione. In base a quanto emerge dalle intercettazioni, avrebbe trattato con cadenza periodica la cessione di ingenti quantità di marijuana del tipo 'skunk', destinata alle piazze di San Giovanni Galermo: via Capopassero, via Ustica, via Pantelleria, via Egadi. Questi movimenti avevano attirato l'interesse di Gabriele Santapaola, che avrebbe quindi cercato la sua intermediazione per l'acquisto di droga, riconoscendolo quale interlocutore di una certa caratura. 

Fiumi di skunk nelle piazze di San Giovanni Galermo

"Se riesco a togliermi questo furgone, dieci chili di 'coso' me li accollo.[...] Allora Tanino, io me ne vado...Se tu puoi fare qualcosa me lo fai sapere...Io soldi alle persone...Io quando devo dare soldi alle persone - dice Gabriele Santapaola a Sortino nel corso di un'intercettazione risalente al novembre del 2019 -  non ritardo nemmeno un giorno". L'oggetto della discussione è una fornitura di skunk, per l'aquisto della quale servono però almeno 500 euro come anticipo, in modo tale da sbloccare un fornitore che attendeva ancora il saldo di una partita precedente.  "A San Giovanni Galermo gli ho mandato 15 chili di 'carne' ", diceva Sortino in una telefonata successiva, sempre al telefono con Santapaola. "Domani - continua- prima delle undici cerco di favorirti. Ma tu non hai, in queste piazze là...". Gaetano Sortino continua la discussione, facendo capire di aver venduto 15 chili di marijuana, sempre di skunk, al prezzo di 1500 euro al grammo ad acquirenti delle piazze di San Giovanni Galermo. In un'altra occasione, i chili sarebbero stati addirittura 30. Pochi giorni dopo, l'affare con Gabriele Santapaola sembra essere andato effettivamente in porto, con la cessione di un quantitativo imprecisato di skunk, acquistato per poi essere rivenduto.

Gli interessi dei Santapaola nel territorio adranita

Tra le aree di interesse di Gabriele Santapaola, secondo il pentito Silvio Corra, c'erano anche diversi comuni etnei. Territori in cui si sarebbe inserito grazie al nome del fratello Francesco, finito in carcere precedentemente. "Gabriele stava già spacciando da qualche anno ad Adrano - spiega Corra negli atti dell'inchiesta - ma anche a Biancavilla e Giarre, spendendo il nome del fratello e quindi della famiglia Santapaola". Per quanto riguarda il territorio adranita, Gabriele Santapaola avrebbe chiesto di poter  "smerciare cocaina con la scusa che aveva necessità di provvedere al fratello detenuto - continua sempre il collaboratore di giustizia Silvio Corra - ottenendo così di vendere 150 grammi di cocaina a settimana". Ad un certo punto, un cliente di Gabriele Santapaola viene arrestato dalla polizia. Dopo un controllo su strada, grazie ad un mazzo di chiavi sospetto scatta la perquisizione di un garage ad Adrano. Saranno sequestrati un fucile, una pistola, un giubotto antiproiettile, 140 grammi di eroina ed "un chilo di fumo che gli ho dato io", afferma lo stesso Santapaola in una conversazione intercettata dagli inquirenti e ritenuta prova un'ammissione dei 'movimenti' compiuti ad Adrano. Dalle sue parole emerge il timore di poter perdere dei soldi con l'arresto di un cliente, nonostante le garanzie specifiche date a monte. Ma in questo caso non c'era alcun debito pendente e l'imprevisto non produce effetti collaterali. "[...] Ieri per fortuna me lo ha pagato il 'fumo', me lo ha pagato in contanti...Sono rimasto, 'mpare...".

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