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Lunedì, 29 Aprile 2024
Polizia

Perseguita l'ex compagna dopo la fine della loro relazione: arrestato ma subito scarcerato

L'arresto è avvenuto in flagranza di reato quando l'uomo, un 42enne, stava pedinando la vittima vicino agli uffici della polizia postale, dove la donna si era recata per denunciarlo

La Procura Distrettuale di Catania ha recentemente coordinato un'indagine che ha portato all'arresto di un uomo di 42 anni, accusato di atti persecutori aggravati dall'utilizzo degli strumenti telematici nei confronti della sua ex convivente. L'arresto è avvenuto in flagranza di reato quando l'uomo stava pedinando la vittima vicino agli uffici della polizia postale, dove la donna si era recata per denunciarlo.

La vicenda ha origine dalla denuncia della vittima presso il centro operativo sicurezza cibernetica della polizia postale, in cui ha esposto il profondo disagio e il turbamento che ha vissuto a causa degli incessanti appostamenti e pedinamenti perpetrati dall'ex compagno. Questo comportamento persecutorio ha avuto inizio dopo la fine della loro relazione sentimentale, avvenuta pochi mesi prima, dopo ben 10 anni di convivenza. Il 42enne non avrebbe accettato la fine della loro storia d'amore e, accecato dalla gelosia, avrebbe iniziato a pedinare la donna. Ha continuamente inviato messaggi, foto e persino minacce e insulti attraverso profili social falsi. L'uomo, inoltre, sarebbe riuscito a sottrarre il vecchio smartphone della vittima, che era sincronizzato con il suo nuovo dispositivo, consentendogli di monitorare i suoi spostamenti.

L'arresto è avvenuto quando la polizia lo ha scoperto appostato vicino agli uffici della polizia postale, dove la denunciante aveva cercato rifugio. Le autorità hanno confiscato il dispositivo mobile utilizzato dall'indagato per le localizzazioni. Il pubblico ministero di turno ha convalidato l’arresto disponendo la traduzione presso la casa circondariale.

Ma, sebbene l'uomo sia stato arrestato in flagranza di appostamento e pedinamento, il Gip ha escluso l'accusa di atti persecutori, ordinando la liberazione dell'arrestato. Il giudice ha dichiarato che "la vittima ha genericamente affermato di temere per la propria incolumità a causa dei comportamenti molesti dell'ex convivente, ma non ha fornito circostanze oggettive che dimostrassero un 'fondato timore'". Inoltre, sempre secondo il giudice "la donna avrebbe menzionato di aver modificato le sue abitudini di vita, senza specificare in modo chiaro in cosa consistessero, però, tali modifiche". 

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