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Cronaca

Truffa nella vigilanza privata, usava prestanome per continuare attività: arrestato amministratore della società

Indagate altre tre persone per trasferimento fraudolento di beni e di turbata libertà dell’industria e del commercio. Disposto, inoltre, il sequestro delle quote societarie e dell’azienda C.S. Police S.r.l. per un valore di circa 2 milioni di euro

Il 13 aprile scorso, su disposizione della Procura distrettuale di Catania, la squadra mobile ha dato esecuzione alla ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catania in relazione al concorso nei reati di trasferimento fraudolento di beni e di turbata libertà dell’industria e del commercio con la quale è stata disposta l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di Giuseppe Sberna (classe 1961), Vincenzo Allegra (classe 1974) Giovanni De Feo (classe 1966) e un altro indagato, di cui non è stato rivelato il nome, e il sequestro della totalità delle quote e dell’intero compendio aziendale della C.s. Police S.r.l. quale mezzo per commettere il reato e profitto del reato stesso.

Dalle indagini è emerso come Giuseppe Sberna, dominus e amministratore di fatto della società “Istituto di Vigilanza la Sicurezza Italia S.r.l.“, operante nel settore della vigilanza privata, dopo aver subito la revoca della licenza all’esercizio dell’attività nel 2018 e la dichiarazione di fallimento disposta dal Tribunale di Caltagirone nel 2019, e in seguito all’accertamento di reati in materia fiscale, per proseguire illegalmente l’esercizio dell’attività e sottrarre l’impresa a possibili provvedimenti ablativi di prevenzione a suo carico, abbia messo in atto un complesso meccanismo di interposizione fittizia.

Ha infatti concesso in affitto un ramo d’azienda della “Istituto di Vigilanza la Sicurezza Italia S.r.l.”, prima dell’intervento della dichiarazione di fallimento, a un’altra società concorrente, trasferendole beni strumentali, contratti di lavoro con il personale e contratti di appalto con i committenti, con conseguente acquisizione di risorse dalla cessionaria. Ha dato parziale esecuzione al contratto di affitto di azienda, sottraendo di fatto alla società concessionaria i beni strumentali per l’esercizio dell’azienda con relativo danno economico per la stessa. Inoltre, ha acquisito la titolarità di fatto della società “C.S. Police S.r.l.”, intestando le quote agli altri indagati (prima ad Allegra e poi a De Feo), terzi compiacenti, facendo sì che la società neo-costituita continuasse a operare nel settore della vigilanza privata. Infine, ha creato una società satellite, la “Futura S.r.l.“, facendola intestare a un altro titolare di comodo, il cui scopo era quello di fornire servizi in via esclusiva a società a lui stesso riconducibili. Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati nella sede della società “C.S. Police S.r.l.”, 250.900 euro in contanti e assegni del valore di 139.200 euro che rientrerebbero in una più vasta operazione economica finalizzata alla spoliazione della società.

Il Gip ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Sberna e la sospensione dell’esercizio dell’impresa in qualunque veste e ruolo per la durata di un anno nei confronti degli altri indagati. La totalità delle quote e l’intero compendio aziendale, il cui valore commerciale può stimarsi intorno ai due milioni di euro, sono stati affidati alla custodia di un amministratore giudiziario.

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