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Cronaca

Un nuovo modello sindacale, il convegno "L'uomo, il cittadino, il lavoratore e l'inquinamento"

Organizzato dalla segreteria provinciale del sindacato Confsal, dal Centro Medico Le Zagare e dall'associazione di consumatori U.Di.Con, moderato dal giornalista Mario Barresi

Partecipazione, impegno, conoscenza e sinergia nell'interesse della tutela dell'uomo in qualità di cittadino e lavoratore. Parte attiva e passiva del processo produttivo e dunque vittima e carnefice di sé stesso nella produzione di inquinamento che inficia la qualità della sua vita. Sono questi i principali argomenti affrontati durante il convegno dal titolo "L'uomo, il cittadino, il lavoratore e l'inquinamento" che si è svolto sabato 19 ottobre a Catania. Organizzato dalla segreteria provinciale di Catania del sindacato Confsal, dal Centro Medico Le Zagare e dall'associazione di consumatori U.Di.Con è stato moderato dal giornalista Mario Barresi. Sindacalisti e medici promotori dell'avvio di una discussione ampia e articolata sull'impatto che l'inquinamento di aria, acqua e cibo ha sulla salute umana. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa un quarto delle malattie è dovuta a prolungata esposizione ad inquinanti ambientali, ma anche lo stile di vita ha un ruolo riconosciuto nell’insorgenza di molte malattie croniche. Certamente è la politica, insieme ai sindacati, che deve spingere perché le aziende, sia industriali che agricole, facciano dei cambi di produzione per ridurre il loro impatto ambientale e per bonificare il territorio.

"Lo Stato, attraverso i vari ministri ed enti INAIL, deve sostenere tutte le possibili iniziative anche al fine di abbattere le spese sanitare causate dall’inquinamento - ha detto Santo Torrisi, segretario provinciale Confsal -. Bisogna fare sistema fra tutti gli attori che hanno responsabilità. Solo così il sindacato, e noi della Confsal ne siamo convinti, può diventare un soggetto sociale moderno per rappresentare e anche negoziare gli interessi di quella parte di società che da sola difficilmente ci riuscirebbe". Al contempo anche i cittadini possono fare qualcosa per la propria salute, a cominciare da stile di vita e alimentazione, "in particolare, con determinati regimi nutrizionali sul modello mediterraneo con alimenti Bio veri", come ha spiegato Luigi Montano, UroAndrologo che ha presentato un nuovo modello di valutazione di impatto ambientale e di prevenzione per le aree a rischio, a partire dalla Terra dei fuochi. Hanno aperto i lavori i saluti del sindaco di Catania, Salvo Pogliese. "Ci sono delle evidenze che dimostrano una stretta correlazione tra inquinamento ambientale e patologie tumorali maligne e respiratorie con un preoccupante aumento anche delle malformazioni congenite di vari apparati, urinario e genitale in particolare", ha affermato il responsabile scientifico del Centro Medico Le Zagare, l'andrologo ed endocrinologo Giuseppe Sidoti.

Eliana Torrisi, segretario del sindacato Fna di Catania ha approfondito i problemi legati inquinamento invisibile del settore agroalimentare. "L’agricoltura è la fonte primaria di avvelenamento delle acque ecco perché nei tavoli di trattativa è opportuno porre l'attenzione su nuove metodologie", ha detto. Parlando di quello che mangiamo e respiriamo e di cosa si può fare anche dal punto di vista dei consumatori, gli interventi della nutrizionista Elena Guidotti “Inquinamento e cibo nell’era omica” e “Inquinamento e azioni a tutela dei cittadini" del presidente nazionale dell'associazione di consumatori U.Di.Con, Denis Nesci. Non sono mancate le cariche politiche: Antonio Bonanno, sindaco di Biancavilla, cittadina sotto la lente d'ingrandimento del sistema sanitario, Giuseppe Arcidiacono assessore di Catania nonché medico e l’assessore Marco Falcone che ha raccontato di alcune iniziative della Regione. L'attenzione sulle malattie respiratorie è stata posta dallo pneumologo e allergologo Giovanni Cannaò, mentre il ginecologo Sabatino Dinoto e l’andrologo-endocrinologo Giuseppe Sidoti si sono soffermati sulle ripercussioni dell’inquinamento sugli apparati riproduttori femminili e maschili e dunque sull'infertilità di coppia. Sulla predisposizione genetica ad ammalarsi per fattori esogeni, prendendo ad esempio le città di Augusta e Vittoria come aree di rischio ambientale, ne ha parlato il genetista Sebastiano Bianca. Tra gli intervenuti anche il responsabile regionale del settore startup di Unicoop Sicilia, Toni Agnello e Maria Mamone, segretario nazionale Snalv, Confsal che ha messo l’accento sul ruolo della contrattazione. Ha concluso Rosario Meli, componente del consiglio nazionale di Confsal.

Convegno 19 ottobre 2019.-3

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