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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Università, inaugurazione anno accademico e festa per i dottori di ricerca

Oggi all'ex monastero dei Benedettini la cerimonia per il 588esimo anno accademico dell'Ateneo. Intervento del Ministro Bernini e consegna del titolo honoris causa al fisico Massimo Inguscio

L’Università di Catania ha inaugurato il nuovo anno accademico 2022-23, il 588esimo dalla sua fondazione, con una cerimonia che si è tenuta questa mattina nell’aula magna dell’ex Monastero dei Benedettini, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e di numerose autorità politiche, civili, militari e religiose. L’evento è stato dedicato al 40esimo anniversario dall’attivazione dei Dottorati di ricerca in Italia, e per tale ragione è stato conferito il titolo di Dottore di ricerca honoris causa a Massimo Inguscio, fisico atomico, accademico dei Lincei ed ex presidente del Cnr, e sono state consegnate le pergamene a una sessantina neo dottori di ricerca che hanno appena completato gli studi.

L'intervento del rettore 

«Abbiamo fatto questa scelta – ha sottolineato il rettore Francesco Priolo nel suo discorso inaugurale - per ribadire tangibilmente quanto l’Università etnea consideri strategico questo livello di formazione accademica, il percorso privilegiato di avviamento alla ricerca scientifica, che negli anni ha anche visto crescere sensibilmente il numero di diplomati che riescono a spendere con profitto il loro titolo al di fuori dell’ambito universitario. A Catania negli ultimi cinque anni i corsi di Dottorato sono aumentati da 17 a 20, le borse disponibili sono aumentate di oltre il 30%, passando da 163 a 213. E anche le politiche d'internazionalizzazione hanno dato i loro frutti: oggi Catania accoglie infatti allievi da circa 20 Paesi di 4 continenti diversi».

Il futuro 

Dopo il corteo accademico, il rettore ha parlato dei progetti di sviluppo già in cantiere per il futuro prossimo, illustrando le iniziative legate all’edilizia universitaria, al reclutamento di nuovi docenti, ricercatori e personale, di servizi agli studenti e di equilibri di bilancio, d'infrastrutture e progetti di ricerca legati ai fondi del Pnrr, e delle attività cosiddette di “terza missione”, connesse cioè al trasferimento tecnologico, alla disseminazione culturale e scientifica, allaì sostenibilità ambientale e all’inclusione sociale, svolte dalle aree e dai dipartimenti dell’ateneo.
«Abbiamo ristabilito il rapporto fiduciario con il nostro territorio e i benefici sono sotto gli occhi di tutti. Difficilmente questo Ateneo potrà ritornare indietro», ha affermato il rettore che ha ricordato il ‘portafoglio’ di 20 progetti finanziati di diretta emanazione del Pnrr, per un totale di 120 milioni da investire, e un lungo elenco di opere edilizie già in cantiere per «disegnare sin da oggi l’Università del futuro».

I dati 

Dati e numeri sono stati poi dettagliati dal direttore generale Giovanni La Via: «Dal deficit di 2,32 milioni del 2019 siamo passati, nel 2020 e nel 2021, a un attivo rispettivamente di +12,1 e +19,6 milioni, riducendo oltretutto l’indicatore delle spese per il personale». Anche la ricerca competitiva – ha sottolineato La Via - ha visto un forte aumento delle entrate: dai 7,7 milioni di euro del 2019 ai 25,4 milioni del 2022, ed è una cifra destinata a crescere. «Grazie a queste somme – ha aggiunto -, abbiamo investito sensibilmente nei servizi agli studenti, nella ricerca, nella mobilità internazionale, nel diritto allo studio e nella riqualificazione edilizia, stanziando 170 milioni di euro per raddoppiare le residenze per gli studenti fuori sede (circa 600 posti in più), ampliare le aule (+ 5.600 posti), i laboratori didattici e di ricerca (+ 5.000 metri quadri)».
 

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