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Cronaca Canalicchio / Ospedale Cannizzaro

L'infermiere del Cannizzaro avrebbe ucciso due donne per vendetta nei confronti dell'ospedale

Vincenzo Villani Conti è stato arrestato ieri con l'accusa di duplice omicidio. Mentre il dibattito su cosa abbia potuto condurlo a un atto così riprovevole non si placa, dalle carte dell'inchiesta emerge che avrebbe ucciso due donne per vendicarsi nei confronti dell'azienda per un trasferimento non gradito

Si sarebbe trattato di una vendetta nei confronti dell'azienda ospedaliera in cui aveva preso servizio, ma perpetrata ai danni di due donne ricoverate all'ospedale Cannizzaro di Catania. Sarebbe questo il movente ricostruito dagli inquirenti che avrebbe portato l'infermiere Vincenzo Villani Conti a somministrare un mix di dosi di Diazepam e Midazolam non prescritti e uccidere due pazienti. L'uomo, che fino a oggi prestava servizio al reparto di Medicina e Chirurgia d'Accettazione e urgenza del presidio ospedaliero, è stato arrestato ieri con l'accusa di duplice omicidio. Mentre il dibattito su cosa abbia potuto condurre un infermiere a un atto così riprovevole non si placa, secondo le carte dell'inchiesta l'infermiere avrebbe ucciso per vendicarsi nei confronti dell'ospedale Cannizzaro per un trasferimento non gradito che lo avrebbe portato a scegliere una donna poco più che 60enne e un'altra 80enne.

Le indagini della Procura che hanno portato all'arresto dell'infermiere, sarebbero partite delle denunce di due psicologi che avevano in cura l'uomo e che, dopo aver raccolto le sue "confidenze", hanno avuto dei sospetti che fosse accaduto qualcosa di grave, ed raccontato tutto in Procura. Hanno detto che l'infermiere avrebbe riferito loro di essere "mosso da uno stato di preoccupante distacco emotivo maturato nei confronti dei pazienti a causa del comportamento vessatorio dei superiori".

Nel frattempo l'azienda opsedaliera, non appena acquisita la notizia della misura cautelare, ha sospeso il dipendente dal servizio ed è stato avviato il procedimento disciplinare previsto dalla normativa e l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha disposto un'ispezione e fatto intendere che la Regione si costituirà parte civile nel proceso a venire. "Restiamo a disposizione dell'autorità giudiziaria per ogni altra informazione utile all'accertamento dei fatti - si legge in una nota del Cannizzaro -, l'azienda ha fattivamente collaborato sin dall'inizio con l'autorità giudiziaria, trasmettendo tempestivamente la documentazione sanitaria e ogni altro elemento richiesto dagli organi inquirenti".

A manifestare più di qualce perplessità sulla vicenda è Razza. "Ho chiesto al direttore generale una relazione, con l'ispezione che ho disposto voglio comprendere il motivo per cui questo infermiere era stato trasferito da due reparti - spiega l'assessore - La magistratura farà il suo corso, ma noi dobbiamo capire se questi trasferimenti dovevano fare scattare un alert e se a seguito di quell'alert dovevano essere assunti provvedimenti". E aggiunge: "Se la Regione si è costituita parte civile contro di me - il riferimento è al rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Palermo sulla presunta falsificazione dei dati Covid - a maggior ragione si costituirà parte civile contro chi è accusato di aver fatto due morti".

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