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Sabato, 27 Aprile 2024
Pnrr e sviluppo urbano

Trantino: "Dai piani integrati urbani del Pnrr 72 milioni di euro per interventi a San Berillo vecchio e Librino"

"Speriamo che questo tipo di progetti rimangano dentro il Pnrr - ha detto il Sindaco di Catania, partecipando ad un convegno alle Ciminiere - perché altrimenti non riusciremo a realizzarli nel 2026"

“Siamo soddisfatti perché come Ministero abbiamo raggiunti tutti gli obiettivi previsti per l’erogazione della terza rata del Pnrr di circa 18,5 miliardi di euro concordando gli atti con la commissione Europea, quindi stiamo rispettando i tempi. I Comuni naturalmente hanno un ruolo centrale e fondamentale nella riuscita del Pnnr, che rappresenta un'opportunità incredibile per il nostro Paese. Basta analizzare alcuni dati: fino al 31 maggio 2023 sono stati assegnati al sistema dei Comuni circa 36,3 miliardi di euro quindi il 91% della dotazione finanziaria prevista”. A dirlo il vice capo di gabinetto del ministro per gli Affari europei ed il Sud e le Politiche di coesione ed il Pnrr Manfredi De Leo partecipando ieri ad un convegno al centro congressi Le Ciminiere di Catania dal titolo "I Comuni come leva di sviluppo attraverso il Pnrr ", organizzato da Quater srl, azienda che si occupa di formazione ed assistenza tecnica ai Comuni interessati dagli investimenti del Pnrr .

“I comuni - prosegue De Leo - che sono indietro con i progetti non perderanno nemmeno un euro, perché verranno semplicemente collocati su altre misure nazionali per farli comunque andare a buon fine e renderli comunque finanziabili”. Sulla problematica posta durante il convegno dagli amministratori locali se anche ai comuni in dissesto o con difficoltà economiche, come quello di Catania, saranno garantite le anticipazioni previste nel Pnrr è intervenuta Antonella Merola dell’IGPNRR Gestione operazioni finanziarie Pnrr – Mef, che ha ribadito: “Vorrei rassicurare tutti quanti, con la circolare 19 viene spiegato che come Mef non guardiamo in particolare alla situazione economica del comune ma solo se quest’ultimo ha le carte in regola per raggiungere il target previsto e quindi attivare i finanziamenti. Le anticipazioni di liquidità per i progetti del Pnrr possono inoltre arrivare al 30% del costo dell’opera proprio per evitare il rischio di crisi di liquidità da parte dei soggetti attuatori che si vedono chiedere dalle imprese queste somme, mentre il fondo collegato al Recovery assegna solo il 10 per cento”.

All'incontro son sono intervenuti relatori di alto livello, tra i quali Manfredi De Leo vicecapo di Gabinetto del Ministro per gli Affari Europei ed il Sud e le Politiche di Coesione ed il Pnrr Raffaele Fitto, Paolo Amenta presidente di Anci Sicilia, il vice Presidente Formez Arturo Siniscalchi, Enrico Trantino Sindaco di Catania, Bernardette Grasso deputato Regionale e Sindaco di Rocca di Caprileone, Ignazio Puglisi sindaco Piedimonte Etneo. Hanno partecipato inoltre Antonella Merola dell’IGPnrr Gestione operazioni finanziarie Pnrr – Mef, Bianca Maria Volpe dell’Ispettorato Generale per il Pnrr – Mef, Manuela Dagnino DG Ragioneria Territoriale dello Stato Area Sud-Sicilia, Piero David Senior Advisor Sviluppo Locale, Filippo Pietropaolo assessore organizzazione e personale, transizione digitale legalità e sicurezza Regione Calabria e Marco Falcone assessore regionale dell'Economia. Ha moderato l'evento Francesco Nuccio, direttore Ansa Sicilia.

Il sindaco di Catania Enrico Trantino ha parlato dei progetti che riguardano la città etnea.  “I piani integrati urbani del Pnrr sono un’occasione importante di ricucitura dei margini urbani perché - ha detto Trantino - questa progettazione prevede un intervento di 72 milioni di euro e consentirà di riqualificare molte aree da Librino a San Berillo vecchio e potrà fare anche da volano per incentivare le attività previste dei privati. Opere di riqualificazione che consentiranno di limitare le condizioni di degrado, che molto spesso hanno fatto sentire i cittadini di questi quartieri separati dal resto del tessuto urbano. Speriamo che questo tipo di progetti rimangano dentro il Pnrr perché altrimenti non riusciremo a realizzarli nel 2026. Ci sono poi altri interventi importanti che prevedono asili nido, opere di riqualificazione energetica, rigenerazione urbana e transizione digitale. Certo i comuni devono riuscire a dotarsi di una struttura più efficiente per il cammino amministrativo che molte volte è ingolfato. Speravamo fosse possibile assumere più personale e destinare risorse per le spese correnti vista la situazione economica del bilancio del Comune di Catania, ma non è stato possibile. Cercheremo di impegnarci al massimo e di fare di necessità virtù”.

L’assessore regionale all’economia Marco Falcone si è soffermato poi sulle opere previste in ambito regionale spiegando: “In Sicilia i finanziamenti previsti per il Pnrr riguardano il settore della sanità dove ci sono oltre 700 progetti, l’edilizia residenziale pubblica con 233 milioni di euro, con fondi tutti già avviati con i Comuni o Iacp siciliani. Poi ancora investimenti nel settore della mobilità con l’acquisto di autobus o pullman elettrici che serviranno per garantire un servizio migliore e più ecologico. Il Pnrr che da un lato creerà opere infrastrutturali, dall’altro lato dunque migliorerà i servizi”.

“Il ruolo dei comuni - prosegue Falcone - è strategico sono loro la parte più attiva: il Pnrr verrà distribuito agli enti locali e gestito con le aziende di stato ad esempio Rfi. La regione invece ha un ruolo di monitoraggio insieme al ministero. Purtroppo non sempre i comuni sono attrezzati a fronteggiare questa nuova sfida che il Pnrr impone cioè a mettere in campo progetti rilevanti sotto un profilo finanziario e complessi sotto un profilo procedurale. Ecco perché sarebbe auspicabile e necessario che i comuni fossero dotati di nuovo personale, noi lo stiamo facendo nella nuova finanziaria la legge di stabilità 24/26, quando i comuni o le coalizioni dei comuni saranno chiamati a gestire i finanziamenti comunitari. Abbiamo dotato queste coalizioni di un fondo da 300 mila euro ciascuno, che sarà finanziato da fondi regionali per consentire nuove assunzioni con personale ‘smart’ e più entusiasta che possa migliorare ed efficientare la macchina amministrativa”.

Sul ruolo dei comuni è intervenuto anche Paolo Amenta Presidente di Anci Sicilia che ha rimarcato: “Noi Comuni dal nostro punto di vista per quello che ci è stato assegnato abbiamo provato a mantenere le regole e i programmi e rispettare le date e le scadenze, altri non lo stanno facendo, a differenza di quanto si pensava. Chiediamo ora chiarezza al governo nazionale. Perché ad esempio si parla di spostare un miliardo e mezzo dal Pnrr ad altre fonti di finanziamento, e vorremmo sapere se e quando questo accadrà. Vorremmo quindi certezze nella continuità, anche perché i comuni pur vivendo un momento di difficoltà per l’organizzazione del sistema e la carenza di personale, stanno rispettando le scadenze e chiedono certezza su come dovranno andare avanti”.

Bernardette Grasso, deputato Regionale e Sindaco di Rocca di Caprileone è intervenuta sul ruolo e le problematiche dei comuni più piccoli. “Il Pnrr è una grande opportunità per i comuni soprattutto per i piccoli poiché le difficoltà in questo caso è rappresentata dalla capacità amministrativa, i tempi sono ristretti entro il 2026 bisogna completare le opere, le difficoltà è nell’attuazione e nei sistemi di caricamento dei dati. Ora tra qualche giorno partirà un nuovo programma che permetterà ai comuni di avere personale specializzato, difatti è importante che i comuni abbiano un’assistenza tecnica adeguata, altrimenti si rischia di perdere i fondi. Nei comuni mancano molte professionalità ed è importante che ci sia maggiore assistenza nella capacità amministrativa per permettere ai comuni di attuare le risorse messe in campo. Auspichiamo infine, visto che il Pnrr è un finanziamento ma è anche un prestito, di avere delle ricadute che possano generare miglioramenti all’economia del territorio”.

Sulle tipologie di supporto ai piccoli comuni è intervenuto anche il vice Presidente Formez Arturo Siniscalchi. “Il Formez, che è un’agenzia del consiglio dei ministri, ha l’obiettivo di affiancare i piccoli comuni nei progetti del Pnrr poiché in caso contrario molti non avrebbero le competenze per sfruttare tutte una serie possibilità. Di fatto dunque siamo un facilitatore per i piccoli comuni che spesso non hanno le risorse umane ed economiche per queste iniziative”. Infine Grazia Parisi, Ceo di Immedia, ha spiegato il loro ruolo delle nuove tecnologie nella gestione dei processi digitali nei comuni: “La nostra azienda si occupa di fornire servizi digitali ai Comuni e abbiamo colto qualche anno fa la sfida del Pnrr perché ci siamo resi conto dell’importanza di rendere più efficiente i comuni e attrattivi i nostri territori al Sud, implementandoli con i servizi e nuove competenze e per non costringere ancora una volta i giovani ad emigrare in massa come accaduto negli ultimi anni”.

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