rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Nuovi rincari

La mini-stangata per gli automobilisti dal 1° gennaio 2024

La "sorpresa" contenuta nel decreto Milleproroghe appena approvato dal Consiglio dei ministri: il prossimo anno viaggiare in autostrada costerà ancora di più

Viaggiare in autostrada nel 2024 sarà ancora più costoso. La "sorpresa" per gli automobilisti, arrivata a una manciata di giorni da Capodanno, è contenuta in un articolo inserito nel decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri. A quanto ammonta la "doccia gelata"? Le indiscrezioni parlavano di un rincaro delle tariffe tra il 2% e il 2,5%, con il dato finale che si è attestato praticamente nel mezzo: +2,3%.

Autostrade, gli aumenti del 2024

Un'altra mini-batosta per gli automobilisti, confermata in una nota da Palazzo Chigi: "Nelle more degli aggiornamenti convenzionali, le tariffe autostradali sono incrementate nella misura del 2,3%, corrispondente all’indice d’inflazione (Nadef) per l'anno 2024. Gli adeguamenti rispetto a tali incrementi tariffari, in difetto o in eccesso, sono definiti con l’aggiornamento dei Pef". "Il decreto Milleproroghe - si legge ancora nella nota - differisce al 30 marzo 2024 il termine per la presentazione, da parte delle società concessionarie per le quali è intervenuta la scadenza del periodo regolatorio quinquennale, delle proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari (Pef) predisposti in conformità alle delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti e alle disposizioni emanate dal concedente e proroga, al 31 dicembre 2024, il termine per il perfezionamento dell’aggiornamento dei piani economici finanziari dei concessionari autostradali". Negli anni passati l'aumento dei pedaggi autostradali avveniva quasi in automatico, ma dopo il crollo del ponte Morandi a Genova gli incrementi sono stati congelati per quattro anni. Dal 1° gennaio del 2023, gli aumenti sono ripartiti grazie al decreto firmato da Salvini e Giorgetti: +2% all'inizio dell'anno e a luglio un nuovo incremento di un ulteriore 1,34%.

Come riporta il Sole 24 ore, sicuramente non subiranno aumenti i pedaggi lungo le autostrade A24-A25 Roma-L’Aquila-Teramo e diramazione Torano-Pescara. Infatti, l'accordo tra il governo e il gruppo Toto, che ha ottenuto la concessione delle autostrade laziali e abruzzesi a partire dal 1° gennaio 2024, prevede tariffe "bloccate" fino al 2032. Resta da capire anche cosa succederà nei tratti gestiti dalla concessionaria Autostrada del Brennero, le cui tariffe sono aumentate soltanto una volta tra il 2014 e il 2023, nell'anno 2018. Per il 2024, secondo il meccanismo di calcolo previsto dalla concessione, dovrebbe arrivare un aumento del 2,29%, Una variazione che però deve essere ancora confermata.

"Rincari ingiustificati"

L'aumento dei pedaggi autostradali previsto a partire dal 1°gennaio 2024 ha scatenato le reazioni delle associazioni dei consumatori. Una nuova stangata che va ad aggiungersi alla lunga lista di rincari che già coinvolgono le famiglie italiane, come ricorda Carlo Rienzi, presidente del Codacons: "Dopo RC auto, telefonia, alimentari, gli italiani dovranno mettere in conto a partire dal prossimo anno anche i rincari delle autostrade, una ulteriore voce di spesa che inciderà sulle tasche dei consumatori. Con l'aggravante che a pedaggi più salati non corrisponde un miglioramento dei servizi resi agli utenti, come dimostrano i continui disservizi su tutta la rete, i cantieri infiniti, le lunghissime code che imprigionano gli automobilisti. Al contrario il costo dei pedaggi, a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023, sarebbe dovuto scendere come forma di indennizzo in favore degli automobilisti lesi".

Rincari "stroncati" anche da Furio Truzzi, presidente di Assoutenti: "Siamo contrari a questa scelta del Governo di ripetere il solito rito di anno nuovo e aumenta le tariffe ai caselli autostradali che apparentemente finalizzati a finanziare i lavori sulla rete, in realtà contribuiscono ai profitti delle società autostradali come confermano i bilanci degli ultimi 2 anni (solo Aspi oltre 1 miliardo nel 2022, 800 milioni nei primi nove mesi del 2023) tali aumenti vanno negati tanto più in assenza dei piani economico-finanziari come prevede ART". "Sia rispettata la delibera dell’Autorità regolatoria dei trasporti - tuona Furio Truzzi - Chiediamo al Parlamento di votare contro e di riportare la logica degli aumenti tariffari in una visibile e concreta maggiore erogazione di servizi e di sicurezza a giustificazione dei maggiori costi sostenuti dagli utenti. Siamo contro tali aumenti anche perché in un momento ancora delicato possono contribuire a ulteriori spinte inflazionistiche soprattutto per i beni di largo consumo, visto che l’88% delle merci nel nostro paese viaggia su gomma. Chiediamo al Garante dei prezzi un’analisi immediata e un intervento per scongiurare questo aumento".

Le altre misure del decreto Milleproroghe

Come di consueto, il decreto Milleproroghe contiene misure di vario genere. Il documento contiene anche la "proroga al 31 dicembre 2024 il termine di decorrenza del divieto di circolazione di veicoli a motore delle categorie M2 e M3, adibiti a servizi di trasporto pubblico locale, alimentati a benzina o gasolio con caratteristiche antinquinamento Euro 2 e prevede per tali veicoli la possibilità di derogare al divieto di circolazione". Tra le altre misure previste nel settore infrastrutture e trasporti c'è anche la proroga al 31 dicembre 2024 del termine entro il quale procedere con gli adempimenti previsti dal decreto di finanziamento degli interventi per lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze. Slitta al 30 giugno 2024 anche il termine per l’applicazione delle disposizioni relative ad alcuni interventi finanziati con risorse del Pnrr e del Pnc relativi a procedure di affidamento semplificate per l’incentivazione degli investimenti pubblici.

Fonte: Today.it

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La mini-stangata per gli automobilisti dal 1° gennaio 2024

CataniaToday è in caricamento