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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute

Allergie alimentari da adulti: come affrontarle al meglio

Sono sempre più frequenti i casi di allergie alimentari che si manifestano in età avanzata

Negli ultimi anni è considerevolmente aumentato il numero di adulti che devono fare i conti con allergie alimentari, che invece spesso sono associate all'infanzia.

Uno studio condotto su circa 40.000 persone ha messo in luce che il 10% degli adulti soffre di allergie alimentari e che il 48% ha scoperto questo tipo di intolleranza solo col passare dell'età.

Le allergie alimentari sono spesso associate ad alimenti come latte, uova, crostacei, pesce, arachidi, frutta a guscio, soia e possono comportare sintomi come gonfiore, difficoltà respiratorie, eruzione cutanee, problemi gastrointestinali. 

In Italia ogni anno purtroppo si verificano anche 40 casi fatali di shock anafilattico collegato ad allergie alimentari.

I sintomi più comuni delle allergie alimentari sono i seguenti: prurito o bruciore alla gola dopo aver mangiato un determinato alimento, gonfiore delle labbra, del viso o della lingua, prurito o arrossamento della pelle, congestione nasale, difficoltà respiratorie (respiro corto, respiro sibilante o oppressione al petto), problemi gastrointestinali (dolore addominale, nausea, vomito, diarrea), vertigini (svenimenti o perdita di coscienza), anafilassi (che è la reazione più grave che può anche portare allo shock anafilattico.

Al momento non è presente alcuna cura definitiva per le allergie alimentari ma esistono solamente diverse terapie che gestiscono la condizione e riducono il rischio di reazioni gravi.

La più recente è la cosidetta immunoterapita orale, che prevede la graduale somministrazione di piccole quantità della proteina incriminata per 'desensibilizzare' il sistema immunitario. 
E' un trattamento che se inizia in età infantile può portare risultati incoraggianti, ma dati dell'ultim'ora dimostrano che si può arrivare a qualcosa di positivo anche negli adulti.

Si stanno tentando di sviluppare nuovi approcci terapeutici come l'immunoterapia per via cutanea o sublinguale, la modulazione del microbiota intestinale o l'utilizzo di farmaci biologici.

Per le persone con un alto grado di allergie alimentari è comunque preferibile portare sempre un autoiniettore di epinefrina, ossia un dispositivo salvavita che in caso di reazione anafilattica consente una iniezione rapida di adrenalina che è in grado di invertire i sintomi più gravi come il restringimento delle vie aeree o il calo di pressione. 

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