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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Sostanze 'obesogene' - Quali sono e come difendersi

Scoperti intorno al 2006, gli obesogeni sono sostanze battezzate in tal modo per la loro capacità di sconvolgere il metabolismo, invogliando l’aumento di peso. Sono risultati anche essere responsabili ad i problemi legati alla fertilità

L'aumento della prevalenza dell'obesità in tutto il mondo negli ultimi 40 anni, secondo uno studio apparso sulla rivista 'Biomolecues', non è dovuto solamente allo stile di vita o a fattori di rischio genetici ma anche alle cosidette sostanze chimiche obesogene, molto diffuse nella vita quotidiana, con le quali si entra in contatto o che vengono ingerite.

Si ritiene che queste sostanze siano in grado non solo di contribuire allo sviluppo dell'obesità ma anche ai disturbi metabolici degli individui. Possiamo trovare gli obesogeni in molte plastiche, involucri, pentole e imballaggi a scopo alimentare ed il loro consumo nel lungo periodo diventa ancora più dannoso durante la prima età. 

Sostanze obesogene - Quali sono

Acido perfluoroottanoico - Si trova all’interno dell’acqua potabile in quanto non si degrada facilmente e può persistere molto a lungo. Questo obesogenico è stato classificato dall’ Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti come il “principale elemento cancerogeno per l’uomo”

Policlorobifenili - I policlorobifenili sono banditi a causa dell’alta tossicità e dei rischi per l’ambiente. Questi obesogeni sono stati in passato utilizzati per la produzione di innumerevoli prodotti industriali prima degli anni 70, da pigmenti nella carta, a prodotti in plastica fino ad isolanti elettrici e additivi nelle vernici

Ftalati - Utilizzati per allungare la vita di prodotti plastici e garantire una maggiore flessibilità, si possono anche trovare in cosmetici come creme solari e detergenti e anche disgraziatamente in prodotti alimentari. Il problema è ancora più intenso negli stati uniti dove è ritenuto che quasi trequarti della popolazione è stata esposta a livelli visibili di ftalati non indifferenti. Esistono diverse ricerche che evidenziamo come i ftalati siano uno tra gli obesogeni più collegati all’aumento di obesità. Gli effetti negativi dei ftalati non si limitano all’obesità, ma si allargano alla capacità riproduttiva

Tributilstagno -  E' presente in molti prodotti navali come navi, vernici e reti da pesca. Il Tributilstagno è particolarmente dannoso per l’uomo perché in grado di alterare i processi necessari per il metabolismo dei grassi

Atrazina - E' classificata come un perturbatore endocrino, in grado di causare mutazioni ormonali. E' un erbicida il cui uso è stato proibito in Italia dai primi anni novanta in quanto è in grado di contaminare sia il suolo che l’acqua, con un impatto ambientale non indifferente

Bisfenolo A - Il BPA si può trovare in stoviglie, giocattoli, dispositivi medici e pure in sigillanti dentali. Il pericolo della contaminazione del BPA non si limita alla plastica, ma anche in lattine di alluminio, fusti di birra e bottiglie d’olio

Il decalogo dell’Istituto Superiore di Sanità 

- limitare l’uso di plastica monouso (posate, bicchieri, piatti, contenitori)
- ridurre l’uso di prodotti in plastica PVC (cloruro di polivinile)
- ridurre il tempo trascorso a giocare con giochi in plastica
- limitare il consumo di cibi pronti (takeaway) se preparati e distribuiti in contenitori di plastica
- evitare di utilizzare il microonde con alimenti già conservati in contenitori di plastica e con contenitori non appropriati
- una volta scaldati consumare gli alimenti in contenitori diversi dalla plastica
- limitare il consumo di acqua confezionata in bottiglie di plastica
- limitare l’uso di pellicola per alimenti e comunque utilizzare quella idonea al contatto
- promuovere attività sportiva per i bambini
- promuovere l’attività fisica negli adulti, sia in palestra che all’aperto prediligendo aree verdi
 

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