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Martedì, 19 Marzo 2024
Salute

Studio sul cancro: non ci si ammala per caso o per sfortuna

Uno studio scientifico ha voluto dimostrare che non ci si ammala di cancro per caso o per sfortuna e che studiando determinati geni è possibile poter prevedere la formazione di un tumore nel 60% dei casi

Un gruppo di scienziati dell'Istituto Europeo di Oncologia ha appena pubblicato sulla rivista Nature Genetics uno studio secondo il quale di cancro non ci si ammala per caso o per sfortuna.

E' stato scoperto che una delle alterazioni geniche più frequenti ed importanti per lo sviluppo del cancro, le cosidette 'traslocazioni cromosomiche', non avvengono casualmente nel genoma ma sono prevedibili e provocate dall'ambiente esterno alla cellula.

Un tumore si sviluppa quando una singola cellula accumula 6-7 alterazioni del DNA: a provocare questa alterazione può essere l'ambiente in cui viviamo ed il nostro stile di vita o la casualità e la sfortuna.

In precedenza si riteneva che le mutazioni trovate nei tumori si formassero durante la normale vita dei tessuti, quando le cellule duplicano il proprio DNA per moltiplicarsi. Essendo queste mutazioni inevitabili, perchè dovute ad errori casuali, si era concluso che le stesse sarebbero comunque avvenute anche se il pianeta fosse stato perfetto e lo stile di vita irreprensibile.

Oggi invece si è ritenuto con questo studio che le traslocazioni cromosomiche non siano casuali e che sono conseguenza di un particolare tipo di danno a carico del DNA. Questo danno non avviene casualmente ma si verifica solo all'interno di geni che hanno determinate caratteristiche ed in precisi momenti della loro attività. 

Si tratta di geni più lunghi della media e che pur essendo spenti sono attrezzati per accendersi. La rottura del DNA avviene nel momento in cui arriva un segnale che li fa accendere. 

Studiando questi geni si ritiene sia possibile prevedere quali si romperanno e quali no con una precisione dell'85%. In sostanza la sfortuna non svolge alcun ruolo nella genesi delle traslocazioni e che bisogna non allentare la presa sulla prevenzione dei tumori. 

Diversi i fattori ambientali che causano il cancro (fumo, alcool, obesità, inattività fisica, eccessiva esposizione al sole, dieta ad alto contenuto di zuccheri o carni rosse processate, diete a basso contenuto di frutta, legumi, vegetali, esposizione ad agenti inquinanti ambientali, occupazionali o industriali). Tra i virus e batteri abbiamo invece il virus Hpv che favorisce il cancro della cervice e della faringe, il virus Hbv quello del fegato, il batterio Helicobacter pylori quello dello stomaco.

C'è quindi la possibilità, con la prevenzione, di prevenire il 40% dei tumori. La comunità scientifica lavorerà sul restante 60% e sui geni sopra indicati, a patto di avere in futuro i fondi sufficienti per farlo.
 

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