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Cronaca

Allarme carne colorata: ecco come riconoscere quella buona

Dopo l'allarme scattato a Palermo con la denuncia di 50 macellai che vendevano carni colorate, qual è la situazione a Catania? E la provenienza delle carni che mangiamo? Ecco come riconoscere una carne buona da quella adulterata

Se recentemente i tempi erano stati duri per un gruppo di macellai di Palermo, denunciati a causa di solfiti utilizzati per conservare la carne, qual è la situazione delle carni catanesi? Lo abbiamo chiesto ad alcuni macellai di Catania per comprendere meglio il rischio che si corre, la provenienza delle carni e qualche metodo - anche se non infallibile - per riconoscere una carne buona da quella adulterata.

Il signor Maisano, tra le carni servite, mostra il filetto bovino adulto e il lacerto coscia bovino con tanto di certificazione di provenienza. “Sono quasi tutte allevate in Francia, ma svezzate e macellate in Italia. Se il colore della carne è un rosa scuro vivo, significa che è naturale", conclude Maisano.

Il signor Pezzone Giuseppe che fornisce nel suo esercizio soprattutto vitellone, precisa che il 70% delle carni arriva dalla Francia, anche perché la carne italiana non basterebbe. “ La carne è trattata quando si utilizzano i conservanti, anche se per legge su 1kg si possono usare 3 g. di conservanti, come ad esempio nei preparati di tritato”, spiega il sig. Pezzone, avvertendo che non è facile riconoscere una carne trattata, se non dal gusto. E ancora sul taglio della carne, è necessario distinguere se è "di prima scelta" - grasso e osso in più- oppure " di seconda o terza scelta"- più adulta - visto che quella “buona” è costituita da vitelli dai 12 ai 18 mesi e dal bovino adulto dopo i 24 mesi.

Le carni servite, invece, dal signor Maugeri - pollo, maiale, vitello- provengono tutte dal Nord-Italia, in particolare dalla zona del veronese, dove vengono allevate e macellate. “Non è facile distinguere le carni. In linea generale, però, più grasso è l’animale, più buona è la carne. Il colore deve essere di un rosso non eccessivamente scuro”, puntualizza il macellaio, avvertendo i clienti di stare attenti a chi dice che le carni sono esclusivamente siciliane. E sulla questione conservanti il signor Maugeri sottolinea che, in pochi sanno, qual è il limite minimo stabilito per legge. ”Io l’ho saputo per caso da un dipendente ASL. E' una mancanza di informazione e, se succedono queste cose, la colpa non è solo dei macellai, perché molti di loro non ne sanno proprio nulla”.

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