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Cronaca

Arresto di Niko Pandetta, il legale: "Stava per tornare a Catania, non voleva rendersi irreperibile"

Domani uscirà il nuovo album del cantante catanese, chiuso con diversi mesi d'anticipio. Il titolo, "Ricorso inammissibile", rimanda inevitabilmente alle vicende giudiziarie che hanno segnato il suo percorso di vita ed artistico

"Niko Pandetta non aveva alcuna intenzione di rendersi irreperibile. Al momento dell'arresto - avvenuto ieri a Milano nel quartiere Lorenteggio, ad opera della polizia - stava per recarsi in aeroporto per far rientro a Catania. Avremmo avuto appuntamento nel mio studio nel pomeriggio ed eravamo entrambi assolutamente sereni". Secondo Mary Chiaramonte, avvocato del trapper catanese finito nel carcere di Opera in seguito ad un provvedimento d'arresto per cumulo di pene, disposto dalla Procura generale di Catania, il suo cliente non voleva intraprendere la via della latitanza, essendo pienamente consapevole di ciò che si sarebbe verificato da lì a poco. Si trovava già da alcuni giorni in Lombardia, insieme al suo manager e ad una terza persona: dopo il fermo, tutti e due sono stati rilasciati e non è stato loro contestato il favoreggiamento. "Non ci aspettavamo il provvedimento d'arresto - continua l'avvocato Chiaramonte - in quanto stavamo lavorando ad una strategia difensiva per il procedimento che lo vedeva come imputato per spaccio in riferimento a fatti risalenti al 2012. Avevamo intenzione di chiedere una sospensione con l'affidamento in prova ai servizi sociali. Ci saremmo mossi a breve per ottenere questo beneficio". Il cumulo di pene ha  però cambiato le carte in tavola. Sarà adesso necessario ricominciare da capo ed intraprendere un nuovo percorso al fine di  "addolcire" l'attuale detenzione di Pandetta.

L'ulteriore condanna a 5 mesi è relativa ad una evasione compiuta da Vincenzo Pandetta nel 2017. All'epoca era agli arresti domiciliari e si allontanò dal proprio domicilio dopo una lite con l'ex compagna, con la quale ha avuto una figlia. Fu la stessa madre del cantante a convincerlo a presentarsi in questura per esporre i fatti.

Il suo nuovo album, "Ricorso inammissibile", uscirà venerdì a mezzanotte. Quello precedente, "Bella vita" è stato certificato disco d'oro. "Nell'ultimo periodo Niko era chiuso in se stesso - si legge in una comunicazione postata dal suo staff sul profilo Instagram del cantante - consapevole di cio' che sarebbe successo. Ha lavorato 24 ore al giorno per essere pronto ad ogni evenienza. Sapeva che stava per arrivare un periodo buio". La notizia della condanna era già sta anticipata nei giorni scorsi e la sua situazione giudiziaria ha evidentemente influenzato in maniera massiccia la sua ultima produzione musicale. "E' stato in silenzio - continua la nota - ed ha voluto allontanarsi dai social, concentrandosi solo sulla musica. Ha deciso  che della sua condanna ne farà un punto di forza".

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