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Cronaca

Traffico di gasolio libico, Zuccaro: "Le indagini non sono concluse"

"Abbiamo evidenza che a Malta vi è un crocevia di diversi traffici di natura illecita. Non vi è dubbio che anche la procura di Catania punti i suoi riflettori su Malta per accertare quali" ha detto il procuratore etneo

"L'indagine è tutt'altro che compiuta, ma in questo momento non vi è dubbio che possiamo registrare un risultato importante, questo traffico tra la Libia e l'Italia è stato interrotto". Lo ha detto il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, commentando l'inchiesta sul riciclaggio di gasolio libico rubato dalla raffineria libica di Zawyia e immesso nel mercato italiano ed europeo, nel corso della registrazione della puntata di Petrolio, in onda staseramezzanotte su Rai 1.

Rubavano gasolio in Libia e lo rivendevano anche a Catania

"Abbiamo evidenza che a Malta vi è un crocevia di diversi traffici di natura illecita. Senza potere scendere nello specifico non vi è dubbio che anche la procura di Catania punti i suoi riflettori su Malta per accertare quali - prosegue Zuccaro -. Possiamo dire che nell'anno di osservazione, tra il gennaio 2015 e gennaio 2016, abbiamo accertato l'arrivo illecito di 80 milioni di chili di gasolio libico, che per quanto riguarda il valore d'acquisto corrisponde a poco meno di 30 milioni di euro e sul mercato ha un valore di oltre 50 milioni di euro".

Sui possibili collegamenti esistenti tra l'assassinio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia e i traffici oggetto dell'indagine, Zuccaro ha risposto: "Quando viene uccisa una persona che ha il coraggio di andare a cercare la verità e di denunciarla all'opinione pubblica, evidentemente nel paese dove questo accade avviene qualcosa di molto grave".

La giornalista uccisa a Malta e la "triade criminale" Catania-Campania-Calabria

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