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Chef internazionale

La storia dello chef Mario Contadino, da Catania alle cucine di mega yacht

Mario Contadino, catanese doc, rivela i segreti del suo successo che lo hanno portato a lavorare nelle cucine di un mega yacht dell'emiro del Qatar e di una barca di 50 metri. Da Miami a Washington. Uno chef itinerante che, grazie al giusto intuito e alla voglia di emergere e conoscere, è riuscito a trovare la "ricetta perfetta" della sua vita

Una lunga gavetta, coronata da incontri fortunati e una carriera luminosa da chef. Mario Contadino, catanese doc, rivela i segreti del suo successo che lo hanno portato a lavorare nelle cucine di un mega yacht dell'emiro del Qatar e di una barca di 50 metri. Da Miami a Washington. Uno chef itinerante che, grazie al giusto intuito e alla voglia di emergere e conoscere, è riuscito a trovare la "ricetta perfetta" della sua vita.

"Ho iniziato circa 15 anni fa e pian piano sono riuscito ad entrare nel mondo della ristorazione - spiega Contadino -. È stata sempre la mia passione. Anche quando facevo un altro lavoro con mio padre, mi è sempre piaciuto cucinare. Poi, dopo qualche problema con l’azienda di mio papà, ho deciso insieme a mia moglie di giocare una carta e cambiare completamente vita".

Mario ha iniziato a lavorare in parecchi ristoranti imparando i trucchi del mestiere, combattendo per cominciare a guadagnare fino a quando non ha conosciuto Antonio Stimoli che gli ha affidato la Cucina di Zenzero in via Martino Cilestri.

"Proprio in quel periodo ho iniziato a fare i miei primi esperimenti - racconta lo chef - e nel mio giorno libero andavo a lavorare da Moroboshi per imparare a fare il sushi. Circa 3 anni più tardi sono andato a Malta perché volevo provare qualcosa di diverso, ho viaggiato tantissimo perché volevo apprendere il più possibile".

L’obiettivo dello chef catanese era entrare in un circuito internazionale e comprendere pure altri stili e modi di cucinare. E così è stato. "Sono andato da Al Pirata, tra i migliori ristoranti di Malta, con titolari italiani che si documentano sempre su nuovi tipi di cucina. Con loro andavo molto spesso a mangiare in tutti i ristoranti stellati d’Europa perché investono proprio sulla differenza dei prodotti. E dopo due anni a Malta abbiamo fatto due aperture in posti differenti migliorando e crescendo sempre di più. Sono stato a La Valletta in un ristorante che si chiama Papanis per circa un anno e mezzo. La cucina era a gestione familiare e l’abbiamo portata a un certo livello, mi ha dato davvero molte soddisfazioni. Nel frattempo Al Pirata mi affiancavo a un grande pizzaiolo, Jonathan, che ha studiato e lavorato molto a Napoli e preparava una pizza veramente, veramente buona".

Chef Mario Contadino

Lo chef è poi tornato a Catania per riavvicinarsi alla famiglia. "Tramite dei miei cugini che hanno aperto un’azienda con me (li aiutavo con la start-up di questa impresa, facendo provviste sui mega yacht), ho visto dei mondi differenti ai quali non ero abituato. Ho lavorato con loro per un anno, abbiamo fatto l’apertura trovando i fornitori. Insomma, una bella esperienza".

Un anno dopo è stato contattato da un amico conosciuto grazie all’agenzia che si occupava degli chef dell'emiro del Qatar e aveva bisogno di un italiano perché il sovrano adora la cucina del Belpaese. “Sono andato per fare un rimpiazzo per 15 giorni ma invece sono rimasto con loro per parecchio tempo su una delle barche più importanti del mondo: la Katara. Chiunque del settore dello yachting la conosce, è una barca di 124 metri con 2 cucine tra le più grandi che abbia mai visto nella mia vita. La struttura all’interno della barca era fuori dal normale. L'emiro era molto contento: ai tempi non parlavo benissimo l’inglese. Però la gestione totale della cucina era mia. Sono state belle esperienze".

Contadino dopo questo periodo ha lavorato per 2 anni su un’altra barca di 50 metri (Enedingo). "Mi sono trovato molto bene. Però in questo mondo dopo che lavori per qualche anno ti piace sempre trovare qualcosa di nuovo e di più importante - dichiara -. Ho lavorato in altre barche russe ma non mi trovavo benissimo, nonostante tutto sono rimasto un anno e mezzo".

"Poi, sono stato 2 anni a Miami lavorando per persone influenti su una barca. Uno dei due ha venduto all’altro e sono rimasto con il socio e ci siamo trasferiti a Washington".

Tante mete sono in programma adesso: Instabul, Miami e Nassau. L’11 maggio rientrerà a Catania per stare un po’ con la sua famiglia per ripartire poco più tardi. "Non so dove però - chiosa Contadino -, con questo tipo di lavoro non sai mai dove si va".

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