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Controllo dei detenuti autorizzati a lavorare: scoperti 12 impiegati in nero

I carabinieri hanno anche denunciato un 44enne catanese pur lavorando in un ingrosso di pesce di Acireale, beneficiava indebitamente del reddito di cittadinanza, percepito dalla moglie

Nell’ambito dell’Operazione “Buona estate sicura”, il comando provinciale carabinieri di Catania, ha avviato una mirata campagna di controllo “a tappeto” ai beneficiari delle misure di detenzione alternative al carcere. In particolare, l’attenzione dei militari dell’Arma è stata rivolta a quei soggetti a cui è stato consentito di svolgere una attività lavorativa all’esterno dei luoghi di espiazione della pena. Tra luglio e agosto, i carabinieri hanno controllato 150 aziende che hanno offerto impiego a persone agli arresti domiciliari, rilevando alcune irregolarità. In due casi lo svolgimento dell’attività lavorativa era fittizio. In altre dieci occasioni i detenuti con permesso lavoravano invece in nero. 

I militari di Paternò hanno scoperto che 31enne non si fosse da tempo presentato al frantoio di Contrada Cuturella, luogo di lavoro indicato all’autorità giudiziaria per ottenere il permesso. I carabinieri di Acireale, hanno segnalato un 27enne della zona, che non ha mai svolto nemmeno una giornata lavorativa in negozio di fiori di Aci Catena dove avrebbe dovuto lavorare, in base a quanto scritto sul permesso lavorativo ottenuto.

Nel corso dei controlli, i militari hanno anche denunciato un 44enne catanese pur lavorando in un ingrosso di pesce di Acireale, beneficiava indebitamente del reddito di cittadinanza, percepito dalla moglie.

L'Arma di Catania ha deferito i titolari di 7 esercizi commerciali, per aver impiegato 18 lavoratori “in nero” e senza la prevista “sorveglianza sanitaria”. Tra  questi, sette erano beneficiari della misura alternativa al carcere e autorizzati a svolgere attività di lavoro. Per queste aziende, un negozio di abbigliamento di Riposto, una rivendita all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli e un autonoleggio di Catania, una ditta edile, un’officina meccatronica e un panificio di Misterbianco e una ditta di fabbricazione di carta e imballaggi di Mineo, è stata disposta la sospensione delle attività commerciali.  I carabinieri hanno infine sanzionato o amministrativamente tre imprenditori, rispettivamente titolari di una Macelleria ad Aci Sant' Antonio, di un vivaio a Catania e di un ingrosso di pesce ad Acireale, per aver dato lavoro nero ad altre tre persone ai domiciliari. Ottantamila euro l'ammontare delle sanzioni erogate. 

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