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Domenica, 28 Aprile 2024
Lotta ai furti di metalli

Nuovi accertamenti sulle aziende che trattano metalli ferrosi: sequestrati anche 5 mila chili di rame

Ispezionata un'azienda posta sulla statale 114. Cavi elettrici dell’alta tensione di grosso diametro sono stati trovati all’interno di cassoni metallici, pronti ad essere sciolti per ricavarne il rame da vendere

Continuano i servizi di controllo contro il fenomeno dei furti di rame. Dopo le recenti ispezioni ai centri di raccolta metalli che hanno permesso di sequestrare materiali illegalmente smaltiti, il questore di Catania ha predisposto una ulteriore serie di accertamenti presso centri di raccolta di rottami ferrosi, individuati all’interno di determinate aree della periferia urbana. In campo i poliziotti del commissariato Librino e gli equipaggi del reparto prevenzione crimine "Sicilia Orientale", con le unità antidroga della squadra cinofili dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. A supporto anche gli equipaggi della polizia provinciale, della polizia locale e il personale dell’ispettorato territoriale del lavoro. L’attività è stata finalizzata a verificare la filiera del rame e degli altri materiali che vengono trattati in questi centri, oltre al corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi. I controlli si sono focalizzati in una ditta posta sulla statale 114. Pur nascendo come centro di recupero di materiali ferrosi, a causa di gravi irregolarità riscontrate e delle vicende giudiziarie che ne derivarono, da circa due anni era stata autorizzata dall’autorità giudiziaria solo allo smaltimento dei materiali che erano stati illegalmente raccolti e che erano stati posti sotto sequestro.

I poliziotti hanno accertato che, anziché limitarsi all’attività autorizzata dal magistrato, l’azienda ha perseverato nella sua attività illegale, raccogliendo metalli ferrosi e rame senza alcuna tracciabilità. Erano stati accumulati circa 10 mila chili di materiale ferroso e circa 5000 chili di rame. Cavi elettrici dell’alta tensione di grosso diametro sono stati trovati all’interno di cassoni metallici, pronti ad essere sciolti per ricavarne il rame da vendere. L’amministratore unico dell’azienda, un uomo di 59 anni, è stato denunciato in stato di libertà. Inoltre, nel corso degli accertamenti, è emersa l’irregolare posizione di due lavoratori che erano stati assunti "in nero", senza regolare contratto. E' stata quindi attivata la procedura specifica che prevede, tra l’altro, l’irrogazione di sanzioni amministrative. Tutto il materiale illegalmente raccolto e le aree in cui esso si trovava sono stati sottoposti a sequestro. Sono in corso indagini, in collaborazione con la polizia metropolitana del Comune di Catania, per accertare l’origine e i proprietari dei prodotti rinvenuti. Una segnalazione è stata anche effettuata all’ente regionale competente per l'adozione di ulteriori provvedimenti.

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