Ebola, peggiorano ancora le condizioni del medico catanese di Emergency
"Le condizioni generali del paziente sono lievemente peggiorate - si legge nell'ultimo bollettino medico- Permangono febbre elevata, profonda spossatezza e esantema cutaneo diffuso. Il paziente è facilmente contattabile, autosufficiente, risponde a tono alle domande"
Sta sempre male il medico catanese di Emergency contagiato dal virus Ebola e ricoverato all'istituto Spallanzani di Roma. La tensione è palpabile nella task force che sta cercando di curarlo, al punto che nessuno dei medici rilascia dichiarazioni. A "parlare" è solo il bollettino medico, il settimo dal ricovero dell'uomo, e le notizie non sono buone.
"Le condizioni generali del paziente sono lievemente peggiorate - si legge -. Permangono febbre elevata, profonda spossatezza e esantema cutaneo diffuso. Il paziente è facilmente contattabile, autosufficiente, risponde a tono alle domande".
Le speranze dei medici per ora sono riposte nella seconda infusione con il sangue di un paziente guarito, praticata ieri con una sacca arrivata dalla Germania e che si è aggiunta a quella già praticata con sangue proveniente dalla Spagna. Oltre alla trasfusione, che anche l'Oms considera tra i trattamenti più promettenti anche se non ancora testato su larga scala, la task force ha somministrato anche due farmaci sperimentali al paziente, anche questi ben tollerati.
Il medico siciliano, che è stato contagiato in Sierra Leone, è uno dei 22 pazienti con Ebola trattati fuori dall'Africa, in Europa e negli Usa. Fra questi, che in molti casi sono stati curati con plasma di persone guarite, si contano cinque morti, l'ultimo dei quali è Martin Salia, un medico statunitense contagiato in Sierra Leone e rimpatriato il 15 novembre scorso in Nebraska quando però le sue condizioni erano già molto gravi.