Il latitante Arena: viveva da 20 anni vicino al Palazzo di Cemento

A seguito di una conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la Questura di Catania, è stata illustrata la dinamica dell'arresto del latitante Giovanni Arena. Alle ore 2.00 di questa mattina, a conclusione di indagini che si sono avvalse di attività tecniche autorizzate dalla DDA di Catania (Sost.Proc. dott. Francesco Testa), la Squadra Mobile ha catturato il latitante catanese Giovanni Arena, ricercato sin dal 1993.

Era, infatti, sfuggito all’operazione Orsa Maggiore del dicembre del 1993, portata a termine nei confronti del clan Santapaola, nella quale gli vennero contestati i reati di omicidio, traffico e spaccio di stupefacenti, rapina ed estorsione, omicidio, tentato omicidio, porto abusivo d’armi, che, con altre successive, ha condotto all’emissione a suo carico della pena definitiva dell’ergastolo, comminata il 26.11.08 dalla Procura Generale della Repubblica di Catania, per omicidio volontario, associazione mafiosa,  spaccio e traffico di stupefacenti, incendio, e porto d’armi. 

Negli atti processuali è indicato come facente parte del gruppo di fuoco capeggiato da Severino Claudio Samperi.  Arena è inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “Programma Speciale di ricerca”.

A seguito della perquisizione di numerosi appartamenti di v.le Moncada nr.5 sc. B, che hanno impegnato 30 dipendenti della Squadra Mobile,  Arena è stato scovato proprio nella sua abitazione,  in un nascondiglio abilmente ricavato nell’intercapedine di un armadio e dissimulata da un meccanismo azionabile dal suo interno; il latitante aveva con se una pistola semiautomatica calibro 9mm con matricola abrasa, completamente rifornita e con il colpo in canna.