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Cronaca

“M’annamaru” della Sicilia

La storia di Gaetano Peci, credere ed investire nella propria terra per coltivare un sogno

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

Le scarpe del piccolo Gaetano affossano sul terreno appena tratturatu, ha quasi paura a continuare la passeggiata all’interno del grande mandarineto di famiglia, “sembra quasi di sprofondare!” “Corri O’Nonnu”, grida nonno Tano, qualche metro più avanti a lui. Il nipote porta il suo stesso nome, un motivo di grande orgoglio che li ha legati fortemente. Le mani rugose, con i segni indelebili di una vita passata a lavorare e curare l’agrumeto, sono il segno dell’amore verso la propria terra, verso la propria famiglia. Il nonno Tano allarga le braccia ed il piccolo Gaetano gli salta addosso, stringendolo forte. La passeggiata continua e quel bambino, comprende che proprio quei momenti, in compagnia del nonno, rimarranno per sempre nel suo cuore. “La vedi questa? È la Zagara, il fiore degli agrumi. Tra qualche mese vedrai quanti mandarini raccoglieremo”.

MANNAMARU

Gli insegnamenti non finivano mai, “non buttare mai la buccia, contiene importanti sostanze capaci di calmare l’ansia e combattere l’insonnia”. Sulle spalle del nonno, il piccolo Gaetano alza le braccia e sfiora con le mani i rami più alti, ascoltando i suoi insegnamenti e desiderando fermare quei momenti per l’eternità. Ormai si è fatta quasi sera, “Ancora più in alto, ancora di più”, ed insieme al nonno tende le mani verso il cielo quasi a voler toccare le stelle. Nel frattempo, il vento di scirocco corre veloce tra gli alberi e porta con sé il profumo di mandarino, di famiglia. Gaetano guarda per un momento a muntagna, che illuminata dagli ultimi raggi del sole sembra quasi guardarli, nonno e nipote, abbozzando un sorriso. Il piccolo Gaetano pure sorride, chiudendo gli occhi e sognando il radioso futuro. Riapre gli occhi, sono trascorsi tanti anni e lui si ritrova sempre lì, nell’agrumeto, nel luogo dei ricordi, nel luogo in cui sente battere il cuore e si sente al sicuro, nel luogo di cui è innamorato, così come nonno Tano. Comprende di non voler abbandonare la propria terra e le proprie radici, perché lui di questa terra è innamorato, come suo nonno.

E allora racchiude in un’idea tutto l’amore per la Sicilia, racchiude in una bottiglia i ricordi d’infanzia con il nonno ed il profumo dei mandarini, i sapori della propria terra il cui simbolo, la Trinacria, è ben visibile e scolpito nel logo dell’unico amaro siciliano realizzato con mandarini BIO di Sicilia, dove sono distinguibili il fiore di zagare e le tre foglie che rappresentano il richiamo numerico della nostra isola.

“Voglio raccontare i profumi ed i sapori della mia terra, voglio raccontare i luoghi che amo”, e allora attraverso sacrificio, passione, desiderio di mostrare al mondo l’eccellenza siciliana e tanta perseveranza realizza MANNAMARU, una parola profonda che racchiude la sua storia, la fusione di mandarino e amaro, ma anche l’assonanza con M’INNAMORO. L’amore da sempre guida ogni cosa, ogni gesto, ogni impresa. MANNAMARU è un elisir di giovinezza, infatti il mandarino siciliano ha riconosciute importanti proprietà terapeutiche. La buccia, la scorza dei migliori mandarini selezionati con cura e lasciate in una lunga infusione seguendo scrupolosamente metodi artigianali, sono ricche di limonane, un principio antiossidante in grado di ritardare l’invecchiamento della pelle. Ogni mandarino viene selezionato con cura, viene scelto ben tre mesi prima la racconta, in modo da assicurare un risultato finale di estrema qualità. Gaetano si avvale della preziosa collaborazione di Stefano Scuderi, una sinergia che funziona e che mira passo dopo passo a condurre l’amaro nelle principali città d’Italia. MANNAMARU presenta una forte identità siciliana, da tre anni racconta la storia ed il sogno di Gaetano, racconta le passeggiate sulle spalle del nonno all’interno dell’agrumeto della piana di Catania.

E’ questo che Gaetano Peci, ragazzo catanese di 26 anni, vuole trasmettere a chi sorseggia MANNAMARU: vuole portarvi in giro per il mandarineto, a sfiorare le foglie ed i rami più alti proprio come faceva lui molti anni prima, a chiudere gli occhi seguendo il profumo della zagara, lasciandovi cullare dal vento di scirocco di una calda estate siciliana, ricordandovi che è l’amore a guidare i sogni e raccontando i sapori ed i profumi della Sicilia.

Per scoprire di più sulla storia di Gaetano e Mannamaru vai su www.mannamaru.com

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