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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica / Paternò

Paternò, i 5 Stelle chiedono le dimissioni dell'assessore Salvatore Comis

E' l'effetto del "terremoto politico" che ha investito il comune etneo dopo l'inchiesta "Athena"

"Che quanto emerge dall'ordinanza dell'inchiesta Athena abbia dei connotati a tratto incredibili è fuori dubbio, a maggior ragione se ad essere coinvolti sono il Sindaco Naso e un assessore, Salvatore Comis. Dalle loro dichiarazioni emerge la totale estraneità ai fatti e spero con tutta me stessa che sia effettivamente così, ma che il clan mafioso dei Morabito-Rapisarda abbia scelto di sostenere Naso e Comis durante la scorsa campagna elettorale credo sia fuori dubbio". E' quanto dichiara Martina Ardizzone, deputata Ars del Movimento 5 Stelle.

"Il sindaco non può solo dirsi tranquillo - continua - ma è doveroso che prenda delle distanze nette e dica che non ha nulla a che fare con la mafia e che questa va condannata in tutte le sue forme. Le intercettazioni che riguardano Cirino e Comis, rispettivamente ex ed attuale assessore della giunta Naso, sono gravissime e riguardano la gestione clientelare di gare d'appalto e lavori pubblici, ed è vomitevole pensare di poter fare quello che si vuole con la 'cosa pubblica' intendendola come 'cosa loro'. Mi aspetto che l'attuale giunta e il consiglio comunale chiedano a gran voce, quantomeno, le dimissioni di Comis. Ritengo che ciò sia necessario a tutela della credibilità istituzionale dell'ente nei confronti, anche e soprattutto, dell' intera comunità paternese. Sto valutando di presentare una interrogazione in commissione antimafia per chiedere al ministro Piantedosi di verificare la natura dei rapporti tra l’amministrazione e il clan mafioso dei Laudani. Anche se non hanno natura penalmente rilevante, potrebbero inficiare il buon andamento della pubblica amministrazione".

"È stato sempre noto come il meccanismo che ruota attorno alle aste giudiziarie fosse pilotato e che parecchi 'professionisti' hanno deciso di entrarci in affari - dichiara Salvo La Delfa, attivista locale - e sapere che finalmente qualcuno ha trovato il coraggio di denunciare ci fa ben sperare sul futuro della nostra comunità. All'imprenditore va tutta la solidarietà del gruppo del M5S e un grande attestato di stima. Nell' ordinanza del Gip si parla di voto di scambio politico-mafioso, questione che abbiamo più volte sollevato ad ogni competizione elettorale esortando i cittadini a scegliere sempre i propri rappresentanti in modo libero e senza condizionamento alcuno. Spero che su questa vicenda si possa fare luce al più presto e che rappresenti un momento di critica interiore per ogni cittadino, uno scatto d'orgoglio affinché non si commettano più gli stessi errori nella scelta dei propri rappresentanti".

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