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Martedì, 30 Aprile 2024
Mafia

La mafia nelle aste giudiziarie e il patto tra i clan, 17 arresti: coinvolto anche un avvocato

L’indagine, denominata “Athena”, coordinata dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catania e condotta dai carabinieri di Paternò, è partita dalla denuncia di un imprenditore locale, minacciato da alcuni mafiosi per farlo ritirare dalla vendita all’asta un lotto di terreni

Oltre 300 carabinieri del comando provinciale di Catania stanno eseguendo nelle province di Catania, Siracusa e Teramo,  misure cautelari personali a carico di 17 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti, turbata libertà degli incanti con l’aggravante del metodo mafioso e corruzione.

L’indagine, denominata “Athena”, coordinata dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catania e condotta dai carabinieri di Paternò, è partita dalla denuncia di un imprenditore locale, minacciato da alcuni mafiosi per farlo ritirare dalla vendita all’asta un lotto di terreni.

I nomi degli arrestati

Nel mirino le dinamiche criminali e gli elementi di vertice del gruppo “Morabito-Rapisarda” (riconducibile al clan catanese “Laudani”), operativo sul territorio di Paternò.

La mafia nelle aste giudiziarie, il patto tra i clan | Video

Emblematico il modus operandi, che avrebbe previsto l’intervento “fisico” di sodali durante le procedure di vendita, per allontanare anche con la violenza i partecipanti, garantendo ai “clienti” del clan l’acquisto o il rientro in possesso del bene. Le aste andate a “buon fine” avrebbero garantito alla consorteria consistenti guadagni, condivisi anche con il gruppo “Assinata” (articolazione della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola-Ercolano”), a comprova di un patto di “coabitazione”.

Coinvolto in una delle “aste pilotate” anche un avvocato siracusano, che in qualità di delegato alla vendita, nel corso di una procedura esecutiva giudiziaria, avrebbe favorito l’aggiudicazione di un appartamento al figlio dell'uomo che si era rivolto all’associazione mafiosa. Tra le attività illecite dei “Morabito-Rapisarda”, anche il traffico e lo spaccio al dettaglio di stupefacenti. Nel corso delle investigazioni, sono stati infatti sequestrati complessivamente circa 71 kg di sostanza stupefacente tra marijuana e cocaina, arrestando 8 persone in flagranza di reato.

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