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Cronaca

Sospetto caso di meningite al Garibaldi di piazza Santa Maria di Gesù, allarme rientrato

Nel reparto di Pronto Soccorso del vecchio Garibaldi è stato immediatamente avviato il procedimento di prevenzione del contagio, con l'obbligo per tutti i presenti, visitatori e pazienti, di indossare un'apposita mascherina. Alle ore 15,00 di ieri, è arrivato il risultato negativo dell'esame del liquor e, quindi, l'allerta è rientrata

Appena un mese fa, nel periodo natalizio, un caso di meningite aveva colpito una dipendente di un centro commerciale che era stata sottoposta a terapia intensiva nell'ospedale Vittorio Emanuele di via Plebiscito. A distanza di circa 30 giorni è il turno dell'ospedale Garibaldi di piazza Santa Maria di Gesù. Ieri, infatti, alcuni media hanno dato notizia di un nuovo caso sospetto di meningite.

Nel reparto di Pronto Soccorso del vecchio Garibaldi è stato immediatamente avviato il procedimento di prevenzione del contagio, con l'obbligo per tutti i presenti, visitatori e pazienti, di indossare un'apposita mascherina.

Da fonti interne all'ospedale Garibaldi, ci informano che si è trattato di un falso allarme. Il paziente affetto da febbre alta si è recato al pronto soccorso e, in attesa dei risultati dei vari esami effettuati, in via cautelativa, sono state distribuite le mascherine ai presenti. Alle ore 15,00 di ieri, è arrivato il risultato negativo dell'esame del liquor e, quindi, l'allerta è rientrata.

Forse una particolare attenzione anche a seguito del caso effettivamente verificatosi nel periodo di Natale, sul quale qualche giorno fa è intervenuto nuovamente il dottor Iacobello che su Facebook ha annunciato la guarigione della signora: “Carissimi amici, oggi è stata dimessa COMPLETAMENTE GUARITA E SENZA CONSEGUENZE la paziente con la meningite di cui tanto si è parlato, certamente a sproposito, sui social network e sulle varie app di comunicazione dei cellulari. Vorrei dire tante cose, ma mi limiterò a riformulare i più sinceri auguri di Felice Anno ad una donna che è stata emarginata e mortificata, per il semplice fatto di avere avuto una malattia infettiva, nonostante le esortazioni alla calma provenienti da chi ha le competenze per emettere giudizi scientificamente inoppugnabili”.

“Sono certo che in questo momento starà baciando i figli e accarezzando il marito, come avevo auspicato in un precedente post. Il caso della paziente è stato coronato da successo per la gestione multidisciplinare che ha coinvolto i medici di pronto soccorso, i rianimatori e gli infettivologi che, ognuno con le proprie competenze, hanno contribuito alla felice soluzione del caso.  Un’ultima notazione la voglio orgogliosamente riservare alla sanità catanese che è in grado di garantire un’offerta sanitaria di livello europeo, come in questo caso. Un caro saluto a tutti voi”. 

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