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Sabato, 27 Aprile 2024
Consiglio comunale

Piano regolatore portuale, Spoto (Mpa): "Si rischia di approvare un progetto già vecchio"

La consigliera comunale del Mpa, nell’ultima seduta del consiglio, è tornata a parlare del futuro del sistema portuale di Catania e della Sicilia orientale. Un intervento dedicato, in questa occasione, alle scelte urbanistiche del piano regolatore portuale

“Esiste un rischio concreto che venga adottato un Piano regolatore portuale non adeguato alle novità normative e programmatorie. In buona sostanza il rischio è quello di approvare un Piano Regolatore Portuale nato già vecchio”. Così la consigliera comunale del Mpa, Serena Spoto, nell’ultima seduta del Consiglio è tornata a parlare del futuro del sistema portuale di Catania e della Sicilia orientale. Un intervento dedicato, in questa occasione, soprattutto alle scelte urbanistiche del piano regolatore portuale.

“Emergerebbe – ha detto la Spoto nel suo intervento – che il nuovo piano preveda un’estensione di 170 metri dell’area portuale occupando l’insenatura tra la stazione centrale e il molo levante. Una richiesta di spostamento dei confini dell’area portuale che sarebbe già arrivata sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che l’avrebbe già presa in carico chiedendo i pareri del Comune di Catania, della Città metropolitana e della Regione Siciliana”.

Alcune novità che, secondo la Spoto, meriterebbero chiarimenti dal punto di vista procedurale.

“L’articolo 5 della Legge 84/1994 – ha detto Serena Spoto - prevede che prima dell’adozione del Piano Regolatore di Sistema Portuale venga adottato il così detto ‘documento di programmazione strategica di sistema’, che è sottoposto al parere di comune e regione. Per ciò che riguarda l’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sicilia Orientale il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema risulterebbe adottato il 10 dicembre 2020”.

“Da una lettura del Dpss – prosegue ancora la consigliera del Mpa - l’estensione dell’area portuale sino alla stazione era già contemplata dal Documento di Programmazione Strategica e di Sistema. Il problema però è che tra l’adozione del Dpps è oggi sono già trascorsi tre anni ma è come se ne fossero trascorsi trenta. Tra il dicembre 2020 e oggi, ad esempio è stato adottato il Pnnr”.

“Nel piano nazionale di ripresa e resilienza e Piano nazionale complementare (Pnc), risultano destinate al settore portuale nazionale risorse per complessivi euro 9,2 miliardi. Molte opere sono previste nel Porto di Augusta ma alcune riguardano anche il Porto di Catania (come il “consolidamento e la ricarica della mantellata della diga foranea)”.

Ma non solo. “Con Legge Regionale n. 19/2020 è stata approvata la nuova legge urbanistica per la Regione Sicilia che ha totalmente cambiato procedura di approvazione e il contenuto necessario dei Piani Urbanistici. Il Comune di Catania, con provvedimento del 15 luglio 2021 ha avviato il procedimento di formazione del Piano Urbanistico Generale e con Delibera di Giunta Comunale del 22 settembre 2021 n. 118 ha elaborato le direttive per la formazione del PUG. Alla luce di tali sopravvenuti fatti ci si chiede se non sia necessario o meno un aggiornamento del DPSS, dato che questo strumento nasce da un confronto tra Autorità di Sistema e enti locali”.

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