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Cronaca

Marevivo e i dipendenti Sibeg ripuliscono Plaia e zona industriale

L’intervento didattico, che ha interessato la spiaggia libera numero 1 ed alcuni passaggi pedonali della zona industriale, è stato curato dal professore di zoologia Francesco Tiralongo dell’Università agli studi di Catania, responsabile anche della locale unità operativa di Marevivo

Marevivo, in collaborazione con la Sibeg Coca Cola di Catania, ha organizzato una giornata ecologica che ha visto scendere in campo oltre cento volontari tra dipendenti e volontari per liberare alcune aree della città dai rifiuti abbandonati. Circa due tonnellate e mezzo i rifiuti raccolti, differenziati e prontamente recuperati dalla società incaricata dal Comune che li ha avviati al corretto smaltimento. Il primo intervento è stato effettuato lungo le aree pedonali della zona industriale catanese, flagellata dal traffico di numerosissimi mezzi pesanti e dall’invasione di tanti rifiuti depositati lungo i bordi stradali e sui marciapiedi. Un’immagine indecorosa in un contesto dove sono insediate tantissime aziende che alimentano la vita economica cittadina. Sono stati proprio i dipendenti della Sibeg che si sono resi subito disponibili a ripulire l’area esterna alla loro azienda e alle altre aziende vicine, coscienti che come lavoratori e cittadini tutti si è tenuti a dare il proprio contributo per mantenere il decoro della città e del proprio luogo di lavoro.

“Speriamo che l’evento di oggi possa fungere da esempio per tanti altri dipendenti e altre aziende dell’area catanese – dichiara Fabio Galluzzo delegato regionale di Marevivo Sicilia – e che possano nascere nuove intese e alleanze solide con il mondo delle imprese siciliane e non, perché il sistema produttivo ed economico oggi non può più prescindere dal prendere una posizione forte e decisa nei confronti della tutela dell’ambiente, contribuendo ad alimentare tra i dipendenti anche una seria responsabilità civile; le emergenze dell’attuale periodo ci hanno fatto comprendere che le grandi battaglie per aiutare l’ambiente vanno combattute insieme, coinvolgendo il sistema sociale e quello economico, al fine di giungere a produzioni meno impattanti e a scelte di consumo più sostenibili.”

La spiaggia riportava tutti i segni del grande afflusso estivo da parte dei bagnanti e probabilmente degli spettatori delle gare sportive. Un tappeto di bottiglie di plastica e di vetro giaceva sotto gli spalti e lungo tutta la spiaggia, evidenziando quanta inciviltà e disaffezione sussiste ancora nei confronti dell’ambiente naturale, anche di quello scelto per trascorre le vacanze o assistere ad eventi sportivi o d’intrattenimento. Oltre 25 sacchi di bottiglie e di altri rifiuti sono stati raccolti stamane dall’organizzazione che ha curato l’evento sportivo sotto le gradinate del campo di beach soccer, insieme ai 70 sacchi raccolti dal gruppo di dipendenti della Sibeg e dei volontari di Marevivo lungo la spiaggia adiacente al campo. Veri e propri cumuli di rifiuti sparsi lungo tutta la spiaggia libera che si affaccia su un mare azzurro e pulito. Centinaia le bottiglie di vetro, ma anche tanta plastica, scarpe, pannolini, cicche, carta di ogni genere, imballaggi e tanti copertoni, giacevano ammucchiati ad infrangere sabbia e dune, offrendo un’immagine indecorosa dell’ambiente circostante. Un momento formativo ha preceduto la scesa in campo dei volontari impegnati per oltre tre ore a ripulire la Playa1.

L’intervento didattico è stato curato dal professore di zoologia Francesco Tiralongo dell’Università agli studi di Catania, responsabile anche della locale unità operativa di Marevivo, che ha illustrato ai dipendenti le cause e gli effetti dell’inquinamento marino, le misure che possono essere messe in campo per frenare gli effetti dei cambiamenti climatici, del depauperamento delle risorse ittiche e l’avvento di molte specie aliene che mettono in pericolo l’equilibrio sistemico del Mediterraneo. “Promuovere la conoscenza – ha dichiarato Mariella Gattuso direttore di Marevivo Sicilia, che ha coordinato l’iniziativa – è estremamente importante per informare, sensibilizzare e suscitare comportamenti responsabili. Conoscere il valore degli habitat naturali e le pratiche che devono essere messe in campo per mitigare l’impatto delle azioni umane a carico dell’ambiente è essenziale, perché fa comprendere i rischi ai quali si va incontro perpetrando comportamenti errati, e nel contempo consentono di coinvolgere più individui nell’impegno civico, nel rispetto della città e in questo caso anche del luogo di lavoro”.

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