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Sabato, 27 Aprile 2024
Il racconto

Ricercatrici dell'Università di Catania rientrate da Israele: "A Tel Aviv svegliate dalle bombe"

Le ricercatrici Federica Florio e Chiara Burgaletto hanno fatto ritorno in Sicilia dopo la grande paura per i bombardamenti in Israele

Sono atterrate oggi, poco dopo le 13, a Fontanarossa due ricercatrici dell'Università che stavano svolgendo un periodo di tirocinio in Israele, al Weizmann Institute of Science di Rehovot, a pochi chilometri da Tel Aviv. Si tratta di Federica Florio e Chiara Burgaletto, rispettivamente dottoranda al dipartimento di Scienze chimiche e assegnista di ricerca al dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche.

Lo rende noto l'Ateneo. Nei giorni scorsi le due studentesse avevano lanciato un accorato appello per ritornare subito a casa a seguito del conflitto bellico recentemente esploso fra lo Stato israeliano e i militanti di Hamas. "Eravamo a Tel Aviv per il fine settimana. Era un venerdì più che tranquillo - dice Federica Florio, cresciuta a Leonforte, in provincia di Enna, ma ormai da dieci anni a Catania. Nessuno si aspettava cosa sarebbe successo da lì a poco. Eravamo in hotel e siamo state svegliate dalle bombe sabato mattina intorno alle 7,30. Poi siamo riuscite a rifugiarci nel bunker. Adesso proviamo paura e pena per le persone che sono rimaste lì". "Ringraziamo l'Università di Catania e il Governo - dice Chiara Burgaletto, originaria di Bronte, con un filo di voce e con la paura negli occhi - per il supporto dato in questi giorni e per averci riportato a casa. Quando sono cominciati i bombardamenti eravamo a Tel Aviv, dove stavamo trascorrendo il week end con Federica. Ci siamo svegliate e abbiamo saputo che in altri territori l'assedio era cominciato alle 6. Siamo scappate in taxi verso Rehovot, un luogo decisamente più sicuro. Abbiamo affrontato la paura del momento. Anche a maggio avevamo assistito a un attacco con un missile a 500 metri dal dormitorio. Ma stavolta la differenza era evidente".

Ad accogliere Chiara e Federica, a nome dell'Università di Catania c'era il rettore Francesco Priolo affiancato dai docenti Renato Bernardini e Giuseppina Cantarella. "Siamo intervenuti immediatamente - ha detto Priolo - siamo stati in contatto diretto e costante con loro che fino a pochi giorni fa studiavano al Weizmann Institute, a pochi chilometri da Tel Aviv. Questa è la nostra internazionalizzazione. Dalle attività di ricerca si sono ritrovate nella tragedia. Per questa ragione ci siano attivati con la Farnesina per riportarle a casa. Non vedevano l'ora di ritornare per la grande paura dopo aver assistito ai bombardamenti". 

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